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NON HO SONNO

Info

Genere: Thriller
Regia: ario Argento


Descrizione

Non ho sonno. Finalmente rifaccio un film giallo, uno di quei thriller tesi, matematici, organizzati in modo preciso come delle figure geometriche dei teoremi perennemente da inventare. Finalmente dopo tanti anni. Tutto era iniziato quando il diavoletto aveva cominciato a dirmi: perché non torni al giallo? Ma perché mi hanno troppo copiato, e questo mi ha nauseato. Poi perché non voglio restare impigliato per tutta la vita in questo schema. Va bene, diceva il diavoletto, ma ora è passato tanto tempo. So che sei carico, il momento è propizio, fallo! In realtà, a parte il diavoletto che mi tentava, io una storia ce l'avevo. Ed era proprio un giallo. Che più classico non si può. Così mi ci sono applicato, ho scritto la trama, ci ho meditato sopra molto poi quando tutti i personaggi mi sono venuti a trovare, quando la storia ha cominciato a dipanarsi liscia e precisa, quando le atmosfere di piombo si sono delineate, e la furia omicida scatenata, e le vittime terrorizzate come agnelli sacrificali, allora ho deciso che il diavoletto aveva ragione. Così è nato "Non ho sonno". Mi chiedono: perché questo titolo? Perché c'è un personaggio del film, l'ex commissario Moretti, che non dorme quasi mai. E anche l'assassino (o assassina) è talmente preso dalla sua furia distruttrice, che non ha tempo di dormire.E anche perché i gialli tenebrosi, forti, senza pudori sono un po' come delle favole sanguinarie, quelle stesse che io amavo tanto da bambino. E cosa dice un bambino quando vuole farsi raccontare una favola? "Non ho sonno, mi racconti una fiaba?". Quanto ai contenuti, rientrano nei miei schemi. C'è una città piena di misteri. Ci sono dei delitti avvenuti tanti anni fa. Ce ne sono di altri che cominciano oggi. C'è una casa "maledetta". Ci sono delle tracce da raccogliere per formare il puzzle che mostrerà il mostruoso volto dell'assassino. Per comporre il puzzle bisognerà stare attenti allo svolgersi del film, ai fatti, agli indizi. Devo confessare che tornare a fare un film giallo mi ha dato un entusiasmo ed una felicità incredibili. Ho ritrovato la mia vena originale, che poi sarebbe come il primo amore. E mi sono tuffato in questa avventura di amore e di morte con tutto il desiderio di raccontare qualcosa di forte ed originale, il desiderio di spaccare con una martellata il mio vaso di Pandora e lasciare uscire in un turbine tutte le immagini tremende, gli orrori, le pazzie che erano rimasti per anni rinchiusi. Spero che "Non ho sonno" piaccia anche a voi.DARIO ARGENTO
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