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Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità

Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità

Info

Genere: Drammatico/Biografia
Anno: 2018
Durata: 110
Origine: Usa
Distribuzione: Lucky Red
Regia: Julian Schnabel
Attori: Willem Dafoe, Rupert Friend, Oscar Isaac, Mathieu Amalric, Emmanuelle Seigner


Descrizione

È di sole che ha bisogno la salute e l'arte di Vincent van Gogh, insofferente a Parigi e ai suoi grigi. Confortato dall'affetto e sostenuto dai fondi del fratello Theo, Vincent si trasferisce ad Arles, nel sud della Francia e a contatto con la forza misteriosa della natura. Ma la permanenza è turbata dalle nevrosi incalzanti e dall'ostilità dei locali, che biasimano la sua arte e la sua passione febbrile. Bandito dalla 'casa gialla' e ricoverato in un ospedale psichiatrico, lo confortano le lettere di Gauguin e le visite del fratello. A colpi di pennellate corte e nervose, arriverà bruscamente alla fine dei suoi giorni.

RECENSIONI

"Meraviglioso sguardo sulla vita di uno dei più importanti e stimati pittori dell’Ottocento e un omaggio alla donna che ne scoprì il talento e grazie alla quale le opere dell’artista olandese vennero raccolte e custodite per le future generazioni. Un progetto che nasce dalla voglia di raccontare Van Gogh finalmente dal punto di vista più intimistico, più debole e più umano, distaccandosi per una volta dal cliché del mito del genio tormentato".
(cinematographe.it)

"Quella di Julian Schnabel è un’operazione che mostra problemi e affoga nella sua ambizione. La scelta di rinunciare all’agiografia istituzionalizzata è ammirevole, ma viene portata avanti solo in parte. È un film fatto di troppa regia mentale e poca materia e, persino, di qualche contraddizione stilistica. Nel raccontare la follia dell’artista si affida prevalentemente alle parole, all’accumulo di voci che rimbombano nella testa. Quando si tratta di portare avanti il racconto emotivo e la riflessione artistica il film si impantana e si scopre improvvisamente bisognoso di lunghi dialoghi e scene didascaliche – le conversazioni con il medico, il prete, l’amico Gaugin. A quel punto diventa un cinema di primi piani e dissolvenze, che finisce con il danneggiare anche la convinta interpretazione di Willem Dafoe, premiato con la 'Coppa Volpi' come miglior attore al 'Festival di Venezia'. 'Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità' sembra un’opera più pensata che vissuta nella pelle. Gradualmente trapela un’insicurezza che affatica il progetto. E dietro l’ostentazione dei controluce, dei fuori fuoco, di soggettive e inquadrature mosse e sghembe il film di Schnabel tradisce in verità una sfiducia quasi patologica nei confronti dell’immagine e della sua potenza simbolica".
(sentieriselvaggi.it)

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