Leningrado, 1945. La guerra è finita ma l'assedio nazista è stato feroce e la città è in ginocchio. Iya è una ragazza bionda, timida e altissima, che ogni tanto si blocca, per un trauma da stress. Lavora come infermiera in un ospedale e si occupa del piccolo Pashka. Ma quando la vera madre del bambino, Masha, torna dal fronte, lui non c'è più. Spinta psicologicamente al limite dal dolore e dagli orrori vissuti, Masha vuole un altro figlio e Iya dovrà aiutarla, a tutti i costi.

Recensione

"Difficile pensare ad un uso del colore più elegante, eloquente ed emozionante, o ad un cinema che trasudi altrettanta verità, tanto che pare di sentirne l'odore, l'aria intrisa di polvere, gli sbalzi di temperatura tra esterni e interni, il leggero graffio della lana grezza sulla pelle".
(mymovies.it)

"Una città che ha vissuto uno dei più tremendi assedi dell'era contemporanea e due donne, vittime di una guerra devastante come il secondo conflitto mondiale. Uno scenario desolato come quello delle anime morte che si aggirano fra le macerie, cercando di rimettere in movimento le loro vite. Non casualmente ruota intorno a un ospedale e due infermiere questo doloroso dramma, in maniera quasi tangibile e febbrile, di un incredibile e giovane talento russo di meno di trent'anni, Kantemir Balagov, il cui esordio, Tesnota, ha entusiasmato qualche anno fa. Donne e maternità, ferite da suturare anche con la solidarietà reciproca, La ragazza d'autunno conferma la nascita di un autore di grandi prospettive e riconduce ai legami umani, alla capacità di provare e dimostrare amore che ci caratterizza, anche momenti così drammatici e apparentemene insuperabili".
(comingsoon.it)