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Eventi e speciali

La voce come legame

La voce come legame

Laboratorio condotto dalla psicanalista Laura Pigozzi

Informazioni utili

  • Categoria: Laboratori
  • Data: 25/02/2017
  • Dove: Lecce
  • Indirizzo: Associazione “VIVA.io” - Via Eboli, 30
  • Orario: 09.00 - 13.30

La voce come legame

Il timbro blu. Voce, godimento, sublimazione

Durante la notte sogniamo, nel silenzio del sonno. La nostra attività psichica non tace, anzi, si manifesta nel processo onirico. Durante il giorno, invece, per esprimerci usiamo la voce. Si potrebbe concludere che l’uomo non smette mai di parlare sia nei momenti di riposo che in quelli di veglia: il sogno e la voce sono il linguaggio dell’inconscio, poiché la voce non solo trasmette un messaggio consapevole, ma comunica la profondità affascinante e irrazionale del nostro essere.

Questo concetto viene sviluppato dalla psicoanalista Laura Pigozzi che condurrà un laboratorio intitolato “La voce come legame. Il timbro blu. Voce, godimento, sublimazione” nella sede di “VIVA.io”, un’associazione di promozione sociale, nelle parole delle fondatrici Amelia Sielo e Elisabetta Bertoglio, psicologhe e psicoterapeute, che hanno voluto creare “uno spazio dove offrire nutrimento, cura e supporto alle persone, in cui il tempo è dedicato, con amore e passione, alla crescita personale, a riconoscere e ri-affondare le proprie radici, a fiorire e a generare frutti".

Il laboratorio diventa anche un’occasione per scoprire concetti di psicoanalisi che persegue sempre il benessere individuale all’interno di un processo di individuazione, ossia di realizzazione di se stessi: “Si esplorerà la voce nel suo valore di legame sociale, come capacità di produrre arte e pensiero, mentre si fa canto, in un’epoca come la nostra per molti versi anestetica, cioè sfavorevole all’estetica, alla sensibilità, alla creazione. Cantare è un’attività artistica collegata a quel Godimento Altro che non solo ha statuto sessuale ma - si sostiene qui con un meditato rischio - è il cuore pulsionale di ogni movimento inventivo e sublimatorio. Sublimare è godere, potremmo dire con un po’ di provocazione. In ogni arte c’è in gioco l’intreccio tra sublimazione e pulsione di morte. Importante sarà distinguere sublime e sublimazione, figure differenti ma contigue, che entrano nello stesso processo ma con funzioni distinte anche se confinanti. Il sublime è il sentimento di fronte alla Cosa: esso rappresenta la tentazione e il fallimento di ogni sublimazione, ma senza sublime nessuna sublimazione è possibile”.

Per info e iscrizioni - Dr.ssa Amelia Sielo 349/5860045


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