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Il Secondo Figlio di Dio

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Il Secondo Figlio di Dio

Il cantante in versione cantastorie

Oggi soprannominato il “Cristo dell’Amiata”, David Lazzaretti nacque ad Arcidosso nel 1834. Figlio di un barrocciaio, secondogenito di cinque fratelli, affrontò la prima parte della sua vita confuso davisioni enigmatiche relative al suo futuro.

Fu proprio uno di questi strani sogni a suggerirgli di recarsi a Roma per incontrare il Papa, possibilità che però gli venne negata. Frustrato dal mancato colloquio col Pontefice, David si convertì ad una vita di penitenza e solitudine, effettuando numerosi ritiri spirituali, tra cui quello sull’Isola di Montecristo. Qui fondò diversi istituti di impronta monastica e sociale - come La Santa Lega e Fratellanza Cristiana - scatenando dure reazioni che sfociarono in poco tempo nell’arresto per frode. Prosciolto dopo alcuni mesi, il profeta di Arcidosso fece ritorno alla propria terra d’origine, dove radicalizzò ulteriormente il proprio pensiero, fino a fondare la “Società delle Famiglie Cristiane”, esperimento collettivistico che gli procurò una nuova condanna per vagabondaggio e cospirazione politica, dalla quale venne tuttavia assolto a seguito del processo d’appello.

Provato dalle continue accuse a suo carico, nel 1875 Lazzaretti si trasferì con tutta la famiglia in Francia, ospite del magistrato francese Leone du Vachat. Nel 1877 sottopose al vaglio del Vaticano le sue “Regole dell’Ordine Crocifero dello Spirito Santo”, ricevendo l’ennesimo rifiuto e venendo persino giudicato eretico dalla Commissione del Sant’Uffizio, che agli inizi del 1878 mise all’indice ogni suo scritto. David decise dunque di rifugiarsi in Francia, ma solo per un breve periodo: nel luglio dello stesso anno, infatti, apparve nuovamente tra la gente di Monte Labbro, acclamato da un’ampissima folla. Il 18 agosto, con i fedeli seguaci alle spalle, il “Cristo dell’Amiata” dette vita ad un’imponente processione verso i santuari di Arcidosso e Casteldipiano, mete che non fu in grado di raggiungere. La cerimonia venne interrotta bruscamente dagli uomini della forza pubblica, che spararono indistintamente sulla folla colpendo a morte quattro persone, tra cui l’indomabile condottiero.


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