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Eventi e speciali

L’Arte come dono

L’Arte come dono

Performance - installazione di Enza Santoro

Informazioni utili

  • Categoria: Mostre e mostre mercato
  • Dal 01/07/2017 al 03/07/2017
  • Dove: Nardò
  • Indirizzo: Galleria Osanna - Via XX Settembre, 34
  • Orario: 20.00 (1° luglio) / 17.00 - 21.00 (2 e 3 luglio)
  • Telefono: 0833/562906

L’Arte come dono

Il compito dell’arte non è più di imitare la natura con la maggior perfezione possibile, ma di trascenderla

Enza Santoro, nel corso dei decenni, ha usato l’arte per raccontare il proprio tempo convinta che in un momento di coercizione di coscienze, le visioni dell’artista hanno intenti rivelatori. La sapiente conoscenza delle tecniche le ha permesso di sviluppare la sua ricerca sia in campo fotografico che pittorico portandola ad abbandonare i materiali pittorici tradizionali per usare gli oggetti della quotidianità, al fine di ridargli nuova vita e significanza. Attraverso l’atto visuale-performativo l’opera d’arte diviene mezzo e l’azione si adegua ai tempi. E’ dunque azione la performance installativa “L’arte come dono” di Enza Santoro, che decide di “esporsi” in un luogo destinato al mercato dell’arte, la Galleria L’Osanna: il paradosso risiede nel fatto che nulla è in vendita; ciò che lei crea è un circolo d’amore, di dono, il cui incipit è un progetto d’amore ed il cui epilogo è un gesto d’amore, quasi una visione concettuale dell’assioma “Arte per l’Arte ed Arte per il piacere dell’Arte”.

Uno scroscio di colori dove anche la musica prende corpo nel segno, dove la linea è carta geografica di un viaggio-ricerca, il viaggio inteso come evasione-gioco-vita. L’arte aiuta a portare tutto su un piano di profonda umanità. Un saggio come Krishnamurti sosteneva che è bene concentrarsi sul presente, senza protendere la mente al passato e al futuro; e il presente oggi, Enza Santoro con “L’arte come dono”, oggettiva quanto scritto nei suoi diari da Paul Klee “(…) L’arte non riproduce il visibile ma rende visibile ciò che non lo è”.

Queste opere ti costringono a vederle, sentirle e diventare parte di esse. Enza va alla ricerca della linea, alla sua costruzione: la linea dà la forma, il senso, è generatrice, inizio. Il geometrismo, l’essenzialità delle forme e delle composizioni, l’uso di curve vaste, i motivi a lambda (λ) sono sintesi del viaggio che evolve nel linearismo raffinato e si spinge fino alla ricerca decorativa dell’art nouveau, con uno sfondamento nella pop art e nel dadaismo. Il legame al meraviglioso mondo fanciullesco fatto di sogni, di essenze e desideri, si concretizzano nella bidimensionalità della superficie e nella costruzione prospettica; la definizione lineare, la campitura cromatica, la necessità di superare il carattere vago della visione e di ricondurre il tutto ad una sintesi degli aspetti della rappresentazione, esprime una visione della realtà profondamente influenzata da concezioni simboliste e poetiche dove l’oro e l’argento sono rappresentazione di una spiritualità antica. Enza crea nel silenzio con la sola compagnia della musica, una musica discreta, a volume basso, così che possa entrare nel profondo e rendere visibile le sue “trasparenze”, è questo anche il motivo della scelta di usare l’acquerello per questo viaggio verso Al_Kar, che rende possibile alla linea di percorrere una superficie con segni che ne evocano altri, ancora, la trama che rimane si può meravigliosamente decifrare, se si vuole.


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