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Rossella Simone presenta il suo libro
Donne d'armi
Edizioni Milieu
Introducono e moderano l'incontro Ada Donno e Caterina Gerardi (promotrice dell'incontro).
Brani del libro saranno letti, nel corso della serata, da Tiziana Buccarella e Carla Visciola.
"Volevo raccontare vite di 'donne d’azione', che hanno 'anche' imbracciato il fucile. Donne che ho conosciuto e stimato e ho sentito così autentiche da saper rimettere in moto passioni che non hanno bisogno né di martiri né di eroi". Così Rosella Simone in un’autointervista spiega i motivi che l’hanno indotta a raccontare tredici storie di «"ovversione e di genere", tredici ritratti umani e politici che superano i confini di nazioni e continenti, dall’Italia al Nicaragua, dal Portogallo a El Salvador, dalla Spagna all’Albania. Il filo conduttore degli incontri è la stessa vita dell’autrice, a tutti gli effetti la quattordicesima storia di questo complesso, multiforme, lutulento, incredibile collage. La tensione politica si mescola a ricordi, viaggi, amori, abbandoni, sogni animati dal desiderio di capovolgere tutto in quegli anni Sessanta e Settanta ancora poco esplorati.
"Vite per la prima volta fuori dagli schemi – dice Rosella, giornalista, scrittrice e attivista politica –. Mi infastidiva l’idea che venissero ingabbiate dentro stereotipi, della feroce terrorista o dell’eroica guerrigliera. Sono invece donne dalla umanità sfaccettata, a cui le interviste restituiscono la forza dell’oralità, diventando poi racconti in prima persona". Chi sono dunque queste donne oltre le armi - come s’intitola il libro delle edizioni Milieu - che da epoche e angoli diversi del mondo con dolente sincerità si espongono, "rivendicando il diritto a una biografia degli sconfitti"?
Cinque sono italiane: Enza Siccardi (anarchica), Susanna Ronconi (Prima linea), Nadia Ponti (Brigate rosse), Franca Salerno (Nuclei armati proletari), Emanuela “Kit” Bertoli (Autonomia operaia); una è tedesca, Petra Krause (internazionalista); due sono spagnole, Marisa e Aitana, nomi scelti nella clandestinità per lottare con il Frap (Frente Republicano y Patriotico) contro il regime di Francisco Franco; una è nicaraguense, Sylvia Ruth Torres (Frente sandinista); una salvadoregna, Maria Delia Cornejo (Frente Farabundo Martí). Ancora, ci sono Diana Chuli, scrittrice albanese che ha vissuto sotto il regime spietato di Enver Hoxha e Clara Queiroz, biologa portoghese che ha conosciuto l’insidiosa dittatura di Salazar. Infine, c’è la comandante Nesrin Abdullah, 36 anni, che fa parte dell’Ypj (Unità di difesa delle donne) e sta combattendo contro il Daesh a Rojava, nel Kurdistan siriano.