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Incontro con il Prof. Gilbert Achcar
Primavere arabe
Tra vecchi regimi e integralismo islamico
Le rivolte che nel 2011 hanno coinvolto gran parte dei Paesi del Vicino Oriente e si sono estese al Nord Africa oggi sono ostaggi di due forze reazionarie, entrambe pericolose, i vecchi regimi e l’integralismo islamico. Ma le ragioni che hanno spinto interi popoli a rivoltarsi contro i propri governi (in Tunisia, in Egitto, in Libia, in Siria, in Yemen, in Bahrain) sono ancora presenti: disoccupazione, povertà e democrazia. In questo contesto, la domanda che si impone è: quali sono le prospettive?
Gilbert Achcar, di origine libanese, è stato costretto a lasciare il suo Paese a causa dell’invasione israeliana del 1982. Ha insegnato e vissuto in Francia e in Germania. Ora vive e lavora a Londra dove insegna presso la School of Oriental and African Studies (Soas). E’ autore di molti testi dedicati alla storia del Vicino Oriente. In italiano sono stati tradotti: Scontro tra barbarie. Terrorismi e disordine mondiale (edizioni Alegre, 2005), La guerra dei 33 giorni. Un libanese e un israeliano sulla guerra di Israele in Libano (con Michel Warschawski, edizioni Alegre, 2007), Potere pericoloso. Il Medio Oriente e la politica estera statunitense, con Noam Chomsky, (Edizioni Palomar di Alternative, Bari, 2007), L’Oriente incandescente. Il Medioriente allo specchio Marxista (edizioni Sharazade, 2009). I suoi due ultimi testi, non ancora in italiano, affrontano le origini e lo sviluppo delle rivolte arabe scoppiate nel 2011: Le peuple veut. Une exploration radicale du soulèvement arabe (Actes Sud, 2013), Morbid Symptoms: Relapse in the Arab Uprising (Stanford University Press, 2016).
Gli incontri sono organizzati dall’associazione “Il Ponte”, in collaborazione con Cinzia Nachira (R-Project), Simone Rollo e Katia Lotteria (Officine culturali Ergot), Gabriel Mileti (Alter-Azione), Enrico Pulieri (YouthMed), Dario Brandi (Reflet). Le iniziative si inseriscono nel ciclo seminariale “Rivoluzioni Tradite”, una serie di dibattiti con ospiti di rilievo, tra i quali Michel Warschawski, Gustavo Gozzi e Domenico Quirico, mirato ad approfondire le tematiche geopolitiche e culturali dell’area Mediterranea e Mediorientale, andando a toccare più aspetti -dal traffico di migranti, al diritto Internazionale/coloniale, al conflitto arabo-Israeliano e prendendo il nome dall’omonimo libro pubblicato dalle stesse associazioni il Dicembre scorso: “Rivoluzioni Tradite: colonialismi, guerre, esuli” AA.VV., Edizioni Ergot (2017) .