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San Martino di Tours. Festa a Taviano

San Martino di Tours. Festa a Taviano

Feste patronali del Salento 2018

Appartiene a...

Informazioni utili

  • Categoria: Feste religiose
  • Dal 10/11/2018 al 12/11/2018
  • Dove: Taviano
  • Indirizzo: Centro storico
  • Organizzatori: Comitato Festa Patronale

San Martino di Tours

Festa a Taviano

Martino di Tours (Candes 317 - 397) è uno tra i primi santi non martiri proclamati dalla Chiesa.

Suo padre, che era un importante ufficiale dell'esercito dell'Impero Romano, gli diede il nome di Martino in onore di Marte, il dio della guerra. Con la famiglia si spostò a Pavia, e quindicenne, in quanto figlio di un ufficiale, dovette entrare egli stesso nell'esercito. Venne quindi mandato in Gallia; qui, ancora adolescente, si convertì al cristianesimo e, dopo il congedo dall'esercito, divenne un monaco nella regione di Poitiers.

Fondamentale per la conversione del giovane ufficiale è l'episodio del mantello, lo stesso con cui lo si vede rffigurato in ogni sua effigie. Martino era ancora un militare e si trovava alle porte della città di Amiens con i suoi soldati quando incontrò un mendicante seminudo. D'impulso tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante. Quella notte sognò che Gesù si recava da lui e gli restituiva la metà di mantello che aveva condiviso. Quando Martino si risvegliò il suo mantello era integro.
Il sogno ebbe un tale impatto su Martino che egli divenne cristiano. Decise, più tardi, di lasciare l'esercito e divenne un monaco presto seguito da alcuni compagni, fondando quello che si può definire il primo monastero d'occidente, nei pressi della città di Poitiers, a Ligugè, sotto la protezione del vescovo Ilario di Poitiers.

Martino si adoperò per la conversione al cristianesimo della popolazione gallica divenendo estremamente popolare, tanto che nel 371 i cittadini di Tours lo vollero loro vescovo.

San Martino è protettore dei poveri e patrono dei soldati.

I tavianesi hanno un rapporto molto confidenziale col loro protettore, usano con lui un linguaggio spesso colorito e usanze poco devozionali: in passato, per esempio, quando si doveva invocare la pioggia, si metteva in bocca al simulacro del santo un sarda salata perchè in maniera molto diretta questi capisse il significato dell'arsura.


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