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Eventi e speciali

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Mostra a cura di Pietro Copani e Lorenzo Madaro

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Baldo Diodato a Copertino

Baldo Diodato è tra gli artisti italiani più interessanti della sua generazione, per la capacità di rileggere la storia architettonica e sociale dei luoghi attraverso un linguaggio plastico di derivazione minimalista. La mostra al Castello di Copertino è una selezione ragionata delle opere dell’artista attraverso i suoi anni di attività, che restituiscono il fulcro della ricerca di questo sperimentatore nomade. Insieme ai lavori verrà presentata un’installazione realizzata ad hoccon gli studenti degli istituti scolastici e dell’Accademia di Belle Arti di Lecce ed una performanceche l’artista realizzerà insieme ai cittadini di Copertino nel centro storico della città.

Nato a Napoli nel 1938, dove si forma all'Accademia di Belle Arti per poi proseguire i suoi studi all'Accademia Albertina di Torino, dal 1966 ai primi anni Novanta, vive a New York per poi trasferirsi, nel 1992 a Roma. Il confronto con la straordinaria e millenaria storia di Roma risulta di grande ispirazione: il maestro infatti utilizza grandi fogli dall’alluminio per realizzare calchi di sanpietrini e pavimentazioni antiche, attraverso un processo di acquisizione di tracce, anche infinitesimali, lasciate da milioni di persone in transito per le vie e le piazze. Realizza così altorilievi e bassorilievi che sintetizzano ciò che lo ha sempre ossessionato: il valore assoluto della forma. Si basa infatti su un processo creativo che riguarda le metodologie dell’arte pubblica il percorso di Baldo Diodato, che spesso realizza i propri progetti chiedendo la collaborazione attiva delle comunità delle città in cui opera. Lea Vergine, in occasione della mostra personale dell’artista alla Modern Art Agency di Lucio Amelio a Napoli nel 1966, l’ha definito, non a caso, “un assembleur dei nostri giorni”, aggiungendo che “Diodato è meridionale, sfacciatamente barocco, decorativo, ornamentale. Diodato è uno scenografo capace di mimare, la sagrestia, il cabaret, la vetrina dei grandi magazzini e l’altare, trasformando ironicamente tutto quanto i mass-media e il kitsch veicolano con assillo costante”. Osservando oggi l’intera ricerca di Diodato emerge una doppia e persistente costante, che congiunge tra loro anche opere concepite a distanza di cinquant’anni e oltre: la pluralità dei materiali, anche industriali, adottati (con l’annessa capacità da eccentrico bricoleurdi associarli) e la volontà di riflettere sulla conservazione di oggetti e visioni che rappresentano esempi di resistenza della memoria.

Programma

Martedì 17 dicembre
10.00 - 14.00 - Centro storico di Copertino - performance collettiva con l’artista

Mercoledì 18 dicembre
17.30 - Inaugurazione della mostra

Interverranno

Balbo Diodato, Artista
Mariastella Margozzi, Direttore del Polo Museale della Puglia Pietro Copani, Direttore del Castello di Copertino Sandrina Schito, Sindaco di Copertino Andrea Rollo, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Lecce Luigi Puzzovio, Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Lecce Lorenzo Madaro, Curatore d’arte e docente di Storia dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce. La mostra, che vede come partners il Comune di Copertino e l’Accademia di Belle Arti di Lecce, è stata realizzata grazie al sostegno dello sponsor Impresa Leopizzi 1750 srl. Il fotografo del Polo Museale della Puglia, Beppe Gernone, documenterà tutte le attività di allestimento e preparazione della performancee della mostra: gli scatti saranno parte integrante del catalogo, a cura di Pietro Copani e Lorenzo Madaro, che sarà editato subito dopo l’inaugurazione. In mostra anche video e altro materiale legato alla storia di Diodato.

L’evento sarà visitabile dal 18 dicembre 2019 al 21 marzo 2020 ai seguenti orari/ costi

Dal lunedì al sabato, dalle 08.30 alle 14.00 (chiusura al pubblico oalle13.30); biglietto d’ingresso (Castello + mostra): € 5,00 (ridotto € 2.00).


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