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Eventi e speciali

Opere di Rina Durante

Opere di Rina Durante

Presentazione della collana di "AnimaMundi"

Informazioni utili

  • Categoria: Eventi culturali
  • Data: 23/09/2020
  • Dove: Lecce
  • Indirizzo: Chiostro della Biblioteca Bernardini
  • Orario: 18.00
  • Telefono: 0832/373576 (per prenotare)

Opere di Rina Durante

Il progetto che rende omaggio alla scrittrice, ricercatrice e fondatrice del Canzoniere Grecanico Salentino

Con la riedizione de "La malapianta", edito per la prima volta da Rizzoli nel 1964, "AnimaMundi" inaugura la collana "Opere di Rina Durante" a cura di Massimo Melillo, uno spazio di rinnovata riflessione e valorizzazione della vasta eredità della Durante che prevede la ripubblicazione dei suoi libri e testi più significativi tra cui saggi e articoli di storia sociale, letteratura e folklore, musica e antropologia, teatro, cinema e ricerca demologica, racconti, poesie e canti (alcuni dei quali, come La quistione meridionale e Luna otrantina, sono entrati a pieno titolo nel repertorio musicale salentino).

Il libro e la collana saranno presentati nell'ambito della rassegna "ExtraConvitto. Più lib(e)ri in piazza" promossa dal Polo Bibliomuseale di Lecce e dall'assessorato all'Industria turistica e culturale della Regione Puglia.

I posti sono limitati, si consiglia la prenotazione via whatsapp al numero indicato.

All'evento parteciperanno Massimo Melillo, giornalista e curatore della collana, Eugenio Imbriani, docente di Antropologia culturale e storia delle tradizioni popolari dell'Università del Salento, Luigi Lezzi, antropologo, ricercatore, esperto di didattica del teatro. Il romanzo qui riproposto è inserito in un'ampia cornice di testi, che contestualizzano l'opera della scrittrice dal punto di vista storico-letterario e richiamano interessanti approfondimenti biografici, con l'introduzione di Antonio Lucio Giannone, docente di letteratura italiana all'Università del Salento, e una cospicua appendice arricchita da un intervento della stessa Durante del 2003 sulla cultura che cambiò il Salento e i contributi di Massimo Melillo, giornalista, Luigi Lezzi, ricercatore antropologo, e Francesco Guadalupi, scrittore, questi ultimi da sempre vicini a Rina Durante, alla quale nel 2013 è stato dedicato un convegno nazionale di studi, promosso dall'Università del Salento con l'intervento di numerosi studiosi tra cui Goffredo Fofi e Alessandro Leogrande .

Se ogni territorio ha i suoi testimoni eccellenti e "numi tutelari" a cui riconoscere una paternità di visione - studiosi, intellettuali, artisti che hanno aperto un varco nella ricerca delle molteplici forme dell'identità collettiva, della storia, delle tradizioni in costante evoluzione e stratificazione - Rina Durante rappresenta certamente questa figura per il Salento e per il Sud. Una personalità trasversale, rigorosa nel metodo e nella ricerca: narratrice prima di tutto, come lei stessa dichiarava, Durante ha contribuito in modo significativo alla ripresa degli studi sul tarantismo e della ricerca folclorica e demologica di Ernesto de Martino, raccogliendo la lezione gramsciana sulle classi subalterne e quella meridionalista, culturale e politica, di figure come Tommaso e Vittore Fiore, Gaetano Salvemini, Rocco Scotellaro. Il suo impegno militante per le classi oppresse, a partire da quelle contadine, l'ha condotta a estendere le sue ricerche verso il patrimonio musicale tradizionale sull'esempio di Gianni Bosio, Giovanna Marini e altri studiosi, diventando la figura centrale di riferimento più significativa del movimento di riproposta della musica popolare salentina con la stessa fondazione del Canzoniere Grecanico Salentino. Pur nell'evoluzione radicale che il Salento ha subito negli ultimi decenni, decisamente distante dallo spirito con cui Rina ha condotto le sue ricerche, tuttavia i germi di questa trasformazione, la nuova consapevolezza acquisita dal territorio connessa alla riscoperta e alla valorizzazione delle sue radici tradizionali, hanno nell'opera della Durante un primato da riconoscerle e valorizzare. La malapianta vinse il Premio Salento nel 1965 consegnato a Lecce da Maria Bellonci, presidente di un'autorevole giuria composta da Sandro De Feo, Mario Sansone, Bonaventura Tecchi e Giampiero Dore, che negli anni precedenti era stato assegnato a Cesare Pavese, Carlo Bernari, Giuseppe Dessì, Domenico Rea, Elio Vittorini, Ignazio Silone, Carlo Cassola, Nino Palumbo, Giuseppe Cassieri, Dante Troisi e Italo Calvino.


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