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Eventi e speciali

Extra Convitto 2021

Extra Convitto 2021

Libri, concerti e incontri in piazza

Informazioni utili

  • Categoria: Eventi culturali
  • Dal 04/06/2021 al 30/06/2021
  • Dove: Lecce
  • Indirizzo: Piazzetta Carducci
  • Telefono: 0832/373576 (Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria WhatsApp)

Extra Convitto 2021

Per tutta l'estate

Venerdì 4 giugno, 20.00

Walter Spennato, Piccole storie finite male, Besa editrice, 2020

Piccole storie finite male chiude la quadrilogia dedicata ai piccoli omicidi "del cazzo", agli omicidi commessi con la penna per "futili" motivi. Infatti, nel discorso finale l'autore promette che cambierà, che non ammazzerà più nessuno. Giura che metterà a posto la pistola, che la riporrà per sempre in un cassetto. Ma la penna no! Continuerà a usarla. È una promessa? No, è un avvertimento! Questo è un libro molto particolare perché l'autore lo ha concepito pensando a un vinile o a una vecchia musicassetta L'autore immagina i suoi racconti come se fossero delle "tracce" musicali, per questo motivo le dispone sui due lati del libro. Per cui, una volta terminata la lettura dei racconti presenti nel lato A è sufficiente girare il libro, capovolgerlo e proseguire la lettura delle "piccole storie" raccolte nel lato B.

Sabato 5 giugno, 19.00 / 21.00

Mario Desiati, Spatriati, Einaudi 2021

«A volte si leggono romanzi solo per sapere che qualcuno ci è già passato». Claudia entra nella vita di Francesco in una mattina di sole, nell'atrio della scuola: è una folgorazione, la nascita di un desiderio tutto nuovo, che è soprattutto desiderio di vita. Cresceranno insieme, bisticciando come l'acqua e il fuoco, divergenti e inquieti. Lei spavalda, capelli rossi e cravatta, sempre in fuga, lui schivo ma bruciato dalla curiosità erotica. Sono due spatriati, irregolari, o semplicemente giovani. Un romanzo sull'appartenenza e l'accettazione di sé, sulle amicizie tenaci, su una generazione che ha guardato lontano per trovarsi.

A seguire 

Cantiga de la Serena, “La Mar”, DodiciluneShowcase

“La Mar” è una raccolta di canti appartenenti a diverse tradizioni musicali che hanno come motivo conduttore il mare, “la mar” in ladino. Un appuntamento particolarmente significativo in questo periodo storico non solo perché segna l'inizio di una nuova vita dopo la pandemia, ma anche perché vuole essere l'auspicio di una nuova convivenza civile e solidale in tutto il bacino del Mediterraneo. L’ensemble pugliese, formato da tre musicisti d'eccezione, Giorgia Santoro, Fabrizio Piepoli e Adolfo La Volpe, da anni si dedica al recupero e alla rielaborazione della musica antica e tradizionale dei Paesi del Mediterraneo, promuovendo il dialogo culturale tra Occidente e Oriente.

Martedì 8 giugno, 18.50

“Sette meno dieci” Trasmissione in diretta web dal Convitto Palmieri. A cura di Pierpaolo Lala

Mercoledì 9 giugno, 20.00

Ludmann, “L’allineamento”, Albatros: Letture a cura di Francesca Russo

Luciano e Lorelei sono sposati da tempo. Lui medico, lei insegnante di danza, conducono la solita vita di coppia che pian piano li trascina alla deriva. Non prevedevano però che uno strano allineamento planetario potesse sconvolgere la loro tranquilla quotidianità. Strani fenomeni si registrano in tutto il globo, ed il cielo, denso di aurore, sembra scombussolare anche gli esseri viventi. La dimensione del tempo si sdoppia, rendendo convergenti sfere temporali cronologicamente distanti. Lorelei incontra così un ragazzo che sembra somigliare al suo Luciano da giovane e lo stesso accade a lui con una giovane Lorelei piombata in una Londra in bilico fra il passato ed il presente. I due riscopriranno aspetti dimenticati l'un dell'altra e scopriranno anche se stessi. In mezzo ad una tempesta, sul mare, in un torrido giorno d'estate, i due si ameranno, dopo tanto tempo, di un amore intenso. Chissà cosa hanno visto... Ludmann è lo pseudonimo di Gino Manno, musicista e pittore leccese, già componente dei Blow Up, la prima band salentina ad avere visibilità nazionale negli anni Settanta.

Giovedì 10 giugno, 20.00 / 21.00

Racconti d’esperienze: La 167 rEvolution. La creatività è popolare: La sartoria sociale

Il racconto di un movimento a cura di Antonia Di Francesco 

A seguire Francesco Del Prete, “Cor Cordis”, Dodicilune, 2021

Nove composizioni originali per scoprire ciò che vive oltre la superficie delle cose e dell'essere umano e per andare al di là di ciò che l'occhio vede in "prima battuta" per approdare nel “Cor cordis”, il "cuore del cuore" del microcosmo che ci circonda. In alcuni brani il musicista, che alterna il violino acustico ed elettrico e si accompagna con loop station e suoni elettronici, è affiancato dalla voce di Arale - Lara Ingrosso, con cui condivide e cura anche la produzione musicale e artistica del disco, dal violoncello di Anna Carla Del Prete, dalla batteria di Diego Martino, dal sax soprano di Emanuele Coluccia, dal synth di Filippo Bubbico e dal trombone di Gaetano Carrozzo. Francesco Del Prete inizia il suo percorso violinistico con gli studi classici per poi appassionarsi al mondo della musica etnica in generale e jazz in particolare, passioni che lo portano a ricercare sonorità inedite e modi alternativi di utilizzare lo strumento e di svelarne i lati nascosti anche attraverso l'utilizzo dell'elettronica. Il suo percorso musicale rievoca i nostalgici echi di un interminabile viaggio nella musica attraverso l’Italia, il Giappone, la Francia, la Grecia, la Germania, la Svizzera, la Slovenia.

Lunedì 14 giugno, 20.00

Canzoniere Grecanico Salentino, “Meridiana” showcase

Dodici tracce, come sono 12 le ore segnate dalla Meridiana, in cui passato e presente si sovrappongono.Il tempo del nostro Sud tra passato e presente, con la sua luce abbagliante e le ombre che ne derivano. Il tempo in cui tutto diventa astratto, persino l’empatia. Il tempo che ci culla nell’eterno ripetersi di giorno e notte, ma anche quello che ci rende schiavi della frenesia contemporanea. Il tempo della memoria e della resistenza. Dei sogni e dell’amore più puro. Il tempo dell’incertezza. Il tempo sospeso. Il tempo che dà il ritmo alla nostra musica, al nostro danzare in questo mondo.“Meridiana” è il racconto di un’unione, portata avanti in un anno difficile come il 2020, in cui il gruppo guidato da Mauro Durantesi è impegnato in uno sforzo collettivo enorme. I suoi formidabili compagni di viaggio Giulio Bianco, Alessia Tondo, Emanuele Licci, Silvia Perrone, Giancarlo Paglialunga, Massimiliano Morabito e il fonico Francesco Aiellosi uniscono a lui come singoli ingranaggi di un unico orologio creativo, ognuno con le sue caratteristiche. I temi dell’album ruotano attorno al concetto di tempo. A cominciare dalla particolarità del genere musicale, che traduce e attualizza per l’oggi una musica e un linguaggio ancestrali che arrivano dal passato. Tante sono

Martedì 15 giugno, 18.50 / 20.30

“Sette meno dieci” Trasmissione in diretta web dal Convitto Palmieri. A cura di Pierpaolo Lala

Loredana De Vitis, “Il posto di Dio”, Collettiva, 2021. Presenta l’autrice Elisabetta Liguori Lecce, fine anni Ottanta. Per Marta è tempo di cresima e di dubbi esistenziali. Mentre ne parla con la sua amica Lucia durante le prove del coro nella parrocchia di San Paolo, una vecchia statua di Gesù crocifisso perde un piede. È un segno? Marta se lo chiede osservando la giostra di eventi che, da quel momento, comincia il suo giro. Ci salgono le persone che le sono più vicine: la zia Roberta, con cui è cresciuta fin da piccolissima, orfana dei suoi; la vicina di casa Olga, che vorrebbe come madrina, e il marito Giuseppe; il suo ragazzo Riccardo, principale causa di quei dubbi; assieme a una piccola folla di altri personaggi che s’affacciano man mano nella storia. Tra bugie, sotterfugi, confessioni ed epifanie, Marta troverà la strada prima di tutto per non tradire se stessa. Loredana De Vitisè nata a Lecce, dove vive tutt’ora, nel 1978 e nel 2014. Laureata in Filosofia, giornalista, lavora all’Università del Salento.

Mercoledì 16 giugno, 20.00

Mattia Zecca, Lo capisce anche un bambino, Feltrinelli

“Un figlio è una scoperta che muta per sempre la geografia del tuo mondo.” E il mondo che questo libro invita a esplorare è quello raccontato dalla voce di un padre, ma osservato con gli occhi di Lorenzo e Martino, due bimbi che condividono la stessa cameretta, la stessa storia di amore, determinazione e cura e, soprattutto, gli stessi genitori: papà Mattia e papà Nicola. È la fantastica storia vera, insomma, di una famiglia come le altre: una famiglia felice che, convinta di essere trasparente, una tra le tante, scopre invece di essere invisibile. Perché se l’amore ignora sempre le leggi della fisica e della biologia, la legge talvolta, purtroppo, ignora l’amore. A Lorenzo e Martino, infatti, che di genitori ne hanno due, l’ordinamento italiano ne riconosce solo uno per ciascuno. L’altro, per le istituzioni, non è che un mero convivente. Lorenzo e Martino, per la legge italiana, non sono fratelli. “Per il nostro Paese noi siamo quattro simpatici coinquilini che si vogliono tanto bene e che, se trovassero un buon portiere, potrebbero formare un’ottima squadra di calcetto a cinque. Se solo papà Mattia e papà Nicola sapessero giocare a pallone. È questo il problema.” Mattia Zecca racconta una storia personale ma anche collettiva, che ci riguarda come figli prima ancora che come genitori, nel nostro diritto assoluto di essere visti per quello che siamo. E, in fondo, getta luce sull’unico senso intimo e universale del desiderio di costruire una famiglia: “Essere genitori è prima di tutto un’occasione: quella di essere i bambini che non siamo mai stati, o che non siamo stati abbastanza, o che non siamo stati come avremmo realmente potuto o desiderato. Essere genitori vorrebbe dire, insomma, tornare bambini, imparando a esserlo meglio.” Mattia Zecca è nato a Lecce nel 1984. È un avvocato e vive a Roma. Questo è il suo primo libro.

Giovedì 17 giugno, 20.00

Racconti d’esperienze: La 167 rEvolution. La creatività è popolare: I laboratori creativi

Venerdì 18 giugno, 20.00

Franco Ungaro, “A Est del palcoscenico”, Kurumuny 2021

Il libro raccoglie i racconti di viaggio pubblicati dall’autore su quotidiani e riviste. Racconti che testimoniano la dimensione e il valore di una pratica teatrale che si va smarrendo, consapevolmente o inconsapevolmente: le tournée teatrali come pratica di conoscenza, accumulo di saperi e tecniche, crescita professionale che si attua nell’incontro con l’Altro, sia esso artista, organizzatore o spettatore. I testi, raccolti in volume da Kurumuny, non sono recensioni critiche degli spettacoli proposti o visti in giro per il mondo, raccontano soprattutto relazioni e incontri con persone e contesti, fuori dal mainstream. Nascono dal desiderio di conoscere e condividere altre culture, di prendere lezione da chi era impegnato a innescare processi di cambiamento sociale e culturale, di incontrare artisti straordinari che lavoravano in condizioni di estrema difficoltà e che, nonostante ciò, hanno segnato e continuano a segnare la storia del teatro contemporaneo.

Lunedì 21 giugno, 20.00

Emma Margari, “Portami al sicuro”, I libri di Icaro, 2020

Ambientato nel Salento, “Portami al sicuro” è un romanzo al femminile fra tradizione ed evoluzione. È la storia di Irene, una donna di trentacinque anni, fuggita dal paese, da una madre remissiva e da un padre despota. Si trasferisce in città nell’illusione di rifarsi una nuova vita ma finisce con il perdersi dietro una storia sbagliata con il Lupo. L’incontro con la sua nuova vicina di casa, un’anziana signora sulla sedia a rotelle, Bianca, una donna capace di leggere la sofferenza negli occhi, cambierà la sua vita. Bianca decide di prendersi cura di Irene, aiutandola a uscire dai circoli improduttivi dell’infelicità.

Martedì 22 giugno, 18.50

“Sette meno dieci” Trasmissione in diretta web dal Convitto Palmieri. A cura di Pierpaolo Lala

Giovedì 24 giugno, 19.30

Racconti d’esperienze: La 167 rEvolution. La creatività è popolare: Artigianato e Turismo

Venerdì 25 giugno, 19.30

Elisabetta Liguori, “L’ultimo giorno di primavera”, LaCC 2020

Negli ultimi mesi del 2020 la Centrale delle Edizioni della Fondazione LaC o Le Monsi è aperta alla narrativa Cafausica con una prima edizione LaCCdal titolo L’ultimo giorno di Primavera di Elisabetta Liguori.Una piccola raccolta: solo due racconti, dei quali il corpo e la resistenza al cambiamento sono motore e ispirazione. Se Lu Cafauso è un corpo, allora respira. Vive, si trasforma, muore e anche dopo continua a respirare. Di quel corpo arriva a noi sempre un’immagine essenziale, minima, residuale. Arriva dopo, a volte molto dopo. In un corpo così ci si imbatte soltanto per attitudine; non accade mai per caso, per un’occasione prefissata, per un progetto o per una colpa. Lo si incontra solo dove esiste una naturale inclinazione all’osservazione del dettaglio, al recupero dello scarto. L’osservazione scrupolosa è l’unica tecnica capace di rimetterlo al mondo, riposizionandolo altrove, dopo che tutto è cambiato. Sento di avere quell’inclinazione, fortuna o condanna. Dei corpi mi stupisce la resistenza. M’intenerisce così tanto e così tanto mi spaventa che sento immediata l’esigenza di liberarne la forza - e liberare me stessa - con una narrazione. Anche il corpo di mio padre è un corpo cafausico, lo è diventato nel tempo per spavento e tenerezza. Oggi posato altrove, racconta - e si lascia raccontare . Quel racconto è il suo respiro.

Lunedì 28 giugno, 20.00

Livio Romano, Niente da ridere, Fernandel 2021

Pubblicato per la prima volta nel 2007, “Niente da ridere” racconta le vicende di Gregorio Parigino ha trentacinque anni, una moglie che lo ama, un lavoro tranquillo, un'accogliente casa nuova col mutuo ancora da pagare nel ridente leccese. Gregorio ha una madre schizofrenica e una nonnetta centenaria, una cognata paranoica che gli si è trasferita in casa, due figlie e quattro nipotini da accudire, una candidatura alle elezioni amministrative di cui farebbe volentieri a meno e un gran bisogno di ansiolitici per sopportare il suo tran-tran. Gregorio ha un'amante che sembra la vita in persona, le gambe rotte e ogni intenzione di mettere ordine nella sua esistenza nell'arco di una primavera. Una commedia irresistibilmente amara, il grande affresco esilarante, imprevedibile, malinconico di un Sud lontano da ogni stereotipo. Il romanzo di una generazione che rischia di farsi scivolare tra le dita il diritto a un attimo di felicità.

Martedì 29 giugno, 18.50

“Sette meno dieci” Trasmissione in diretta web dal Convitto Palmieri. A cura di Pierpaolo Lala

Mercoledì 30 giugno, 19.30

Maria Francesca Giordano, “Profumo di tabacco”, Esperidi 2020

Su e giù nel tempo, avanti e indietro nella vita, dentro e fuori i ricordi: è un vero e proprio viaggio nella memoria quello che Antonio compie nel giardino della casa natale. Vi è giunto in gran fretta, dopo il lungo viaggio da nord a sud, per poter salutare l’anziana madre in fin di vita. Il dolore per l’imminente distacco diviene motivo e pretesto, per impilare, come libri sgualciti ma ancora buoni da leggere, ricordi e fatti del passato, quelli che hanno reso il protagonista l’uomo che è in quell’ “oggi” quasi sospeso. Nel volo narrativo radente e veloce, Antonio ricompone volti, voci e luoghi, ma, soprattutto, recupera dogmi ed esperienze utili per il cammino che lo attende. Maria Francesca Giordanoè docente di lettere, madre e lettrice appassionata. Nel 2000 esordisce con la raccolta di versi “Ho parlato ai fiori” (Acustica ed.). Nel 2020 si misura con la prosa pubblicando per i tipi di Esperidi il romanzo “Profumo di tabacco”


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