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San Pancrazio. Festa patronale a San Pancrazio Salentino

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Feste patronali del Salento 2017

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Informazioni utili

  • Categoria: Feste religiose
  • Dal 11/05/2017 al 12/05/2017
  • Dove: San Pancrazio Salentino
  • Organizzatori: Comitato Festa Patronale

Pancrazio nacque verso la fine del terzo seolo d.C.  in una cittadina della Frigia, in Asia Minore da ricchi genitori di origine romana: la madre morì nel parto e il padre, lo lasciò orfano all'età di otto anni. Affidato allo zio Dionisio, venne con lui a Roma per abitare nella loro villa patrizia sul Monte Celio. Presto incontrarono la comunità cristiana di Roma e chiesero di essere iniziati alla fede cristiana. La scoperta di Dio e di Cristo infiammò talmente il cuore del giovane e dello zio da chiedere in breve tempo i sacramenti del battesimo e dell'eucaristia.

Scoppiò nel frattempo la persecuzione di Diocleziano, rivelatasi ben presto la più atroce di tutte le precedenti sopportate dai cristiani. Era l'anno 303.
Anche Pancrazio fu chiamato a dimostrare la sua fedeltà all'imperatore ma egli fu irremovibile nella sua ferma fede cristiana per fu decapitato a soli 14 anni sulla via Aurelia, nelle ultime ore del giorno, presso il tempio di Giano.
Sul luogo del martirio leggiamo ancora oggi: Hic decollatus fuit Sanctus Pancratius (Qui fu decapitato san Pancrazio).

San Pancrazio è il patrono dei Giovani di Azione Cattolica.

Nel Comune di San Pancrazio, che gli ha dedicato anche il nome, è antichissima la devozione verso il protettore di cui si conservano, nella Chiesa Madre, le reliquie, che vengono esposte durante i festeggiamenti e portate in processione insieme alla statua del santo. Insieme alle luminarie e al luna-park, ai concerti bandistici e alla fiera-mercato, da cinque anni viene allestita, nella sala consiliare del municipio, una mostra di pittura e artigianato locale. Le due serate si concludono con il lancio di palloncini aerostatici e i fuochi pirotecnici. Inoltre, la sera del 13 maggio, una messa di ringraziamento, durante la quale i fedeli fanno delle ingenti  offerte in denaro da devolvere in beneficenza, chiude l'evento. Il rapporto fra gli abitanti del paese e il Santo si può definire a "corrente alternata" in base al quale il grande slancio di fede deve essere riconosciuto dal santo martire in particolari momenti di necessità. Un tempo infatti, in caso di lunghi periodi di siccità, la statua veniva avvolta in una grossa fune, portata in processione in contrade di campagna e lasciata lì  fino all'arrivo della pioggia.

Sembra, inoltre, che il santo, durante la seconda guerra mondiale, abbia salvato il paese da un bombardamento. Si racconta, infatti, che un ragazzo, sul sagrato della chiesa, afferrava al volo le bombe e se le passava fra le mani come un giocoliere. Cessato l'allarme, con un sorriso, egli  entrava in chiesa attraverso le porte chiuse sotto gli occhi di un soldato toscano che riconosceva poi, nelle sembianze della statua del santo, il ragazzo giocoliere. Il paese ne uscì quasi indenne: infatti era caduta una sola bomba sulla stazione ferroviaria. Tra storia e fantasia è evidente l'occhio benevolo che il santo ha sempre avuto per il paese.


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