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San Gregorio Magno. Festa patronale a Manduria

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Feste patronali del Salento 2017

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  • Categoria: Feste religiose
  • Dal 02/09/2017 al 04/09/2017
  • Dove: Manduria
  • Organizzatori: Comitato Feste Patronali

San Gregorio Magno

Festa patronale a Manduria

Papa Gregorio Magno, ovvero il Grande, nato a Roma intorno al 540 d.C. ed ivi morto nel 604,  fu il 64º vescovo di Roma e Papa della Chiesa cattolica, dal 3 settembre 590 fino alla sua morte. La Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse  l lo venerano come santo.
Grande ammiratore di Benedetto da Norcia, decise di trasformare i suoi possedimenti a Roma (sul Celio) e in Sicilia in altrettanti monasteri e di farsi monaco.

Non poté dimorare a lungo nel suo convento del Celio poiché, dopo essere stato ordinato diacono, papa Pelagio II lo inviò presso la corte di Costantinopoli, dove restò per sei anni, e si guadagnò la stima dell'imperatore Maurizio I, di cui tenne a battesimo il figlio Teodosio.

Al proprio rientro a Roma, nel 586, tornò nel monastero sul Celio; vi rimase però per pochissimo tempo, perché il 3 settembre 590 fu chiamato al soglio pontificio dall'entusiasmo dei credenti e dalle insistenze del clero e del senato di Roma, dopo la morte di Pelagio II di cui era stato segretario. Gregorio cercò di resistere alle insistenze del popolo, inviando una lettera all'Imperatore Maurizio in cui lo pregava di intervenire non ratificando l'elezione, ma il praefectus urbi di Roma intercettò la lettera e la sostituì con la petizione del popolo che chiedeva che Gregorio fosse eletto papa.

In quel tempo Roma era afflitta da una terribile pestilenza. Per implorare l'aiuto divino, Gregorio fece andare il popolo in processione per tre giorni consecutivi alla basilica di Santa Maria Maggiore, cosa che, ovviamente, aumentò i contagi. Cessata l'epidemia, più tardi una leggenda disse che, durante la processione, era apparso sulla mole Adriana l'arcangelo Michele che rimetteva la spada nel suo fodero come per annunziare che le preghiere dei fedeli erano state esaudite. Da allora la tomba di Adriano mutò il nome in quello di Castel Sant'Angelo e una statua dell'angelo vi fu posta sulla cima.
Come papa si dimostrò uomo di azione, pratico e intraprendente (chiamato "l'ultimo dei Romani"), nonostante fosse fisicamente abbastanza esile e cagionevole di salute. Fu amministratore energico, sia nelle questioni sociali e politiche per supportare i bisognosi di aiuto e protezione, sia nelle questioni interne della Chiesa.
Nei territori che cadevano sotto la propria responsabilità amministrativa in Italia, Gregorio seppe far fronte, a una serie di problemi, resi più gravi dalle continue alluvioni, carestie e pestilenze; ebbe cura degli acquedotti e favorì l'insediamento dei coloni eliminando ogni residuo di servitù della gleba.
Riorganizzò a fondo la liturgia romana, ordinando le fonti liturgiche anteriori e componendo nuovi testi, e promosse quel canto tipicamente liturgico che dal suo nome si chiama "gregoriano".

Il canto gregoriano è il canto rituale in lingua latina adottato dalla Chiesa cattolica e prende il nome da Gregorio I probabilmente non perchè ne abbia scritti ma perchè la sua influenza sulla Chiesa fece sì che questi prendessero il suo nome.

A tal proposito si cita la famosa leggenda di san Gregorio Magno, tramandata da  Paolo Diacono secondo la quale Gregorio avrebbe dettato i suoi canti ad un monaco, alternando tale dettatura a lunghe pause; il monaco, incuriosito, avrebbe scostato un lembo del paravento di stoffa che lo separava dal pontefice, per vedere cosa egli facesse durante i lunghi silenzi, assistendo così al miracolo: una colomba (che rappresenta naturalmente lo Spirito Santo), posata su una spalla del papa, gli stava a sua volta dettando i canti all'orecchio.

Morì il 12 marzo 604.


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