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Eventi e speciali

Madonna delle Grazie. Festa patronale a Tutino

luminarie  foto di Fabrizio Cazzato

Feste patronali del Salento 2017

Appartiene a...

Informazioni utili

  • Categoria: Feste religiose
  • Dal 22/04/2017 al 24/04/2017
  • Dove: Tutino
  • Costo: Accesso libero
  • Organizzatori: Comitato Festa Patronale

Madonna delle Grazie

Festa patronale a Tutino

La Madonna delle Grazie a Tutino si festaggia sempre nella prima domenica dopo Pasqua, la Domenica in Albis
Il  mercoledì dell'Angelo la statua della Madonna delle Grazie viene solennemente intronizzata in chiesa Madre.
Il sabato a sera dopo la SS.Messa la statua viene portata  in processione a spalle seguita da una moltitudine di fedeli e devoti percorrendo per ben tre ore le strade del borgo. Commovente l'ingresso della statua nel vicino ospedale Panico di Tricase.

La domenica mattina la statua processionalmente viene portata in piazza castello per la solenne celebrazione eucaristica.

Eventi ludici: fiera mercato dei prodotti tipici e dei fiori essendo la prima fiera di primavera. Luminarie per le principali strade e nelle due piazze (S.Maria e Castello). Rinomati concerti bandistici, fuochi pirotecnici al rientro della processione del sabato e incendio del castello. Spettacoli musicali e di intrattenimento per grandi e piccini. Bancarelle con  giocattoli, dolciumi,ecc.
Il lunedì invece è dedicato alla festa del tutto paesana con sagra de li paparussi (peperoncini piccanti), vino e musica con ballo della pizzica. Concludono la festa gli immancabili bruschi pirotecnici.

Una particolarità per questa festa di un  tempo in cui la poverta' comune a tante famiglie era attenuata da varie forme di cristiana solidarietà, quando bisognava pensare alla festa del Santo Patrono, a Tutino si pensava bene di allevare "u Porcu Raziu", il porcello della Madonna delle Grazie, tradizione ancora viva nella memoria di molti anziani. Acquistato dal preposto comitato organizzatore e già citato nelle cronache degli anni '30 del secolo scorso, era sfamato da tutta la comunità di Tutino e una volta ingrassato veniva macellato alcuni giorni prima della festa; il ricavato della vendita della carne ( per tradizione e devozione verso la Madonna tutte le famiglie ne acquistavano piccole quantità) serviva per finanziare le spese dei festeggiamenti civili e religiosi che puntualmente, da data immemorabile, si svolgono nella prima domenica dopo Pasqua detta in Albis. Assai rispettato dalla gente, "porcu Razio" oppure così chiamato "u porcu da Madonna" era affidato  i primi giorni ad un gruppo di ragazzini per essere "accompagnato" per le stradine di Tutino affinchè  prendesse confidenza con tutti e poi lasciato solo a girovagare da un punto all'altro, da una casa all'altra del paese in cerca di cibo. Sia la notte che durante il giorno quando aveva voglia di riposare si adagiava nei fienili delle stalle adiacenti alle case dei contadini, a volte anche sul sagrato della vecchia Chiesa o in abitazioni disabitate. Forse miracolosamente protetto dalla sua Titolare, riusciva sempre a sfuggire ad ogni angheria; una volta qualcuno riuscì a rubarlo e dopo pochi giorni si rivide circolare per le stradine del paese. Il fatto più eclatante rimasto nei ricordi  è sicuramente legato a quel tale che anziché dargli il cibo che gli aveva promesso il giorno prima, maltrattò così bruscamente l'animale che al suo grugnire gli lanciò un tozzo di legna che lo ferì gravemente. Il maialino sanguinante si adagiò per terra, mentre l'uomo incominciò ad avvertire un forte dolore alla mano tanto che si paralizzò. In quella stessa notte apparve in sogno la  Madonna delle Grazie che gli disse: "La tua mano rimarrà paralizzata finchè il maialino non guarirà della ferita che tu gli hai procurato!". Dopo alcune settimane il maialino guarì perfettamente e l'uomo riebbe l'uso della sua mano come aveva predetto la  Madonna.

Tale usanza, di adottare il maialino  per la festa, venne sospesa durante il periodo bellico 1945-46 e mantenuta fino all'inizio degli anni '80 quando ormai i vecchi usi e costumi delle piccole comunità andavano via via destinati nelle cantine dei ricordi.

Il maiale ed altri animali da cortile costituivano una riserva di carne per tutto l'anno e nei nostri paesi venivano allevati dalla quasi totalità delle famiglie. Quelle che non se lo potevano permettere erano veramente poche, tant'è vero che in alcune stalle, quando si recitava il rosario a filò, si proponeva di destinarne una "posta", cioè una decina di avemarie, per chi non poteva allevarli.
"Fare" il maiale,  l'uccisione dell'animale e la lavorazione della carne, era un antico rito che si svolgeva nell'aia di ogni casa contadina; era un momento importante di condivisione per la famiglia, dai bambini fino ai nonni che garantivano l'esperienza nel "scannare u porcu". I prodotti ottenuti venivano consumati al momento o conservati mediante essicazione o salatura a garanzia di scorte per tutti e per diversi mesi.

Pur nel cambiamento avvenuto in questi anni causa lo spopolamento della campagna, tuttavia si mantiene vivo il ricordo delle origini della cultura contadina e degli elementi che la costituiscono, tra cui si colloca appunto la festa della Madonna delle Grazie di Tutino. E ancora più sano, il divertimento, sarebbe oggi se non fosse scomparsa la figura  di  questo simpatico porcello che caratterizzava  la popolarità folkloristica di questa antica festa devozionale.
E in tempi recenti, ad animare questa festa, un gruppetto di vecchi amici tra un bicchiere di vino ed uno stuzzichino piccante, riuscirono ad organizzare, per forte volontà ed energia del vulcanico Fernando Rizzelli detto "Paparussu", la "Cuccagna di Tutino"  che in poche edizioni ebbe un grandissimo successo nell'ambito provinciale tanto che veniva citata tra le più rinomate manifestazioni del Salento. Ma anche questa non ebbe lunga durata perché con le nuove disposizioni di sicurezza e di organizzazione per evitare spiacevoli incidenti (ad esempio la caduta dal palo) si giunse ad un temporaneo abbandono della manifestazione per motivi di responsabilità, ripreso in questi ultimi anni dal coraggio di alcuni giovani del comitato.
La festa di Tutino comunque resta la più tradizionale delle manifestazioni religiose  di Tricase, sia per antichità che per la sua ininterrotta  osservanza (basti pensare che anche durante il periodo bellico la festa si svolgeva ugualmente) e per l'aspetto devozionale che si distingue da quella dell'Addolorata di Lucugnano.
Ritornando alla festa della "Madonna di Tutino"  si può ben dire che è uno dei momenti più autentici di questa piccola comunità; il senso di appartenenza ad un popolo dall'identità sociale e cristiana profondamente radicata sopravvive ancora oggi a quella dimensione di società del passato, quando la festa patronale, la piazza, la fiera rappresentavano il cuore pulsante di una comunità. I  festeggiamenti in suo onore, seppur nel piccolo, sono solenni; un evento che per alcuni giorni coinvolge la piccola comunità, gli emigranti che puntualmente ritornano per la festa, i residenti del circondario e tanti devoti, ogni anno sempre più numerosi.

Se la festa, allora, è l'occasione per ritrovarsi insieme, per ricordarci chi siamo e da dove veniamo, per riscoprirci popolo di Dio, ben venga la festa.
Fabrizio Cazzato

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Sagra dei prodotti paesani Feste, sagre e fiere il 24/04/2017

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