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Itinerari

Città di Taranto

Categoria: Itinerari Storico Artistici
Breve Storia

Situata nella parte più riparata dell'omonimo golfo, la città si compone di una parte antica, sull'isola che divide il Mar Grande dal Mar Piccolo, e di una parte, molto più estesa e moderna, sulla terraferma.
Lo stemma di Taranto raffigura un giovanetto nudo che cavalca un delfino: il giovanetto è TARAS, figlio di Poseidone, mitico fondatore della città, morto annegato in un fiume che scorreva ad occidente della città, il Tara, che da lui prese il nome. In realtà Taras fu fondata da coloni spartani condotti da Falanto nel 706 a.C. ma il nome potrebbe essere eredità dei messapi, popolo italico che qui abitava prima dell'arrivo dei coloni. L'eccellenza del suo porto naturale, la pescosità del mare e la posizione geografica favorirono il suo rapido sviluppo; divenne, infatti, la più importante "polis" della Magna Grecia: nel IV sec. a.C. contava circa 300.000 abitanti stendendosi su un territorio più vasto dell'attuale.
Celebri suoi figli furono il filosofo Archita (da Taranto) e Livio Andronico, poeta e tragediogragfo.
Ma era alle porte la potenza militare di Roma e nel 272 a.C.Taras ne fu schiacciata (nonostante l'aiuto di Pirro, re dell'Epiro, e dei suoi elefanti) divenendo "Tarentum". Da allora il declino della sua potenza fu inarrestabile e l'abitato divenne solo un rifugio dorato per potenti e poeti come Orazio, Virgilio, Properzio e Tibullo che qui vennero ad ispirarsi.
Fu poi invasa da goti, longobardi e saraceni finchè nel 967 d.C. fu conquistata dall'imperatore bizantino Niceforo Foca che la riedificò quasi completamente sull'isola (l'attuale città vecchia) facendone un forte centro militare contro il dilagare dei normanni che, però, nel 1063 la conquistarono guidati da Roberto il Guiscardo.
Fu poi sveva, angioina, aragonese e spagnola ma sempre continuando nella sua decadenza.
La sua rinascita è datata solo all'indomani dell'annessione al regno d'Italia che seppe riconoscerne l'importanza strategica; il mar Piccolo, infatti, fin dal 1880 offre riparo alla più importante base militare della Marina Italiana con annesso Arsenale. Ciò le valse, purtroppo, anche notevoli danni a causa dei bombardamenti aerei inglesi durante la II Guerra Mondiale.
Al secondo dopoguerra si devono la crescita del polo industriale (acciaierie) e l'esplosione edilizia incontrollata che ha cementificato la gran parte delle antiche testimonianze in quella che è chiamata città nuova. Conserva, invece, intatta la sua fisionomia medievale la città vecchia, articolata su quattro strade tagliate da oltre cento vicoletti che corrono verso i due Mari, raggruppati nei quartieri che nel dialetto locale prendono il nome di "pittaggi".
Nella città nuova si svolgono, però, prevalentemente la vita cittadina e le manifestazioni legate alle tradizioni, antiche, misteriose ed affascinanti come i riti della Settimana Santa per cui Taranto e i "perdùne" sono famosi nel mondo.

Luciana Pisanello per Salentonline

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