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Concertone del Primo Maggio a Taranto

Ed. 2015

IV Edizione

Gli organizzatori: "Duecentomila persone e un successo social. L'edizione di quest'anno più combattiva che mai".

Raggiunto e superato il tetto delle 200mila presenze al concerto dell'Uno maggio organizzato a Taranto dal comitato Cittadini e lavoratori liberi e pensanti. I ragazzi sono arrivati da tutta Italia anche a bordo di bus. L'hashtag #unomaggiotaranto è per tutta la giornata tra i top trend su Twitter, con 5mila tweet all'ora, una media di 80 al minuto.

In serata gran finale con big della musica e grandi temi di attualità al controconcerto autofinanziato. Dopo il martinese Renzo Rubino, che ha anche omaggiato Lucio Dalla, è stata la volta di Levante col suo tormentone Alfonso. Niccolò Fabi ha portato sul palco le sue ballate acustiche duettando con l'amico Daniele Silvestri che ha cantato "Quali alibi" e "Questo paese", accompagnato dalla tromba di Roy Paci. Chiusa rock con Piero Pelù e i Litfiba e gli Afterhours.

Taranto città dell'acciaio, dell'inquinamento e della disoccupazione è il tema del collegamento video con Yanis Varoufakis, ex ministro delle finanze del primo governo greco Tsipras. "Il futuro del Mediterraneo e dell'Europa - ha detto l'ex ministro greco - dipende da due cose: primo la capacità di combinare industria e ambiente e poi creare un network tra le città dai due lati del mediterraneo che lavorino sotto un unico ombrello dell'Unione europea. La chiave sta negli investimenti sulla gente e sulla tecnologia verde".


Migranti e hotspot un altro tema trattato sul palco con Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa. "L'hotspot è una fabbrica di respingimenti - ha detto il primo cittadino siciliano - Lampedusa è grande 20 chilometri e finora ha accolto più di 300mila persone. Taranto e Lampedusa hanno tante cose in comune. Non è civile morire di cancro per il lavoro o morire in mare in quelle condizioni". Grande commozione con Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi, lo studente 18enne ucciso a Ferrara nel 2005 dopo essere stato fermato per un controllo, che dal palco ha gridato, "c'è speranza, c'è gente qui che non si rassegna e vuol essere protagonista nella storia della propria città. Non mollate mai".

Mattanza a Taranto sappiamo chi è Stato" recita uno striscione esposto sul palco, mentre riecheggiano i nomi degli operai morti nel siderurgico negli ultimi anni. "Siamo qui oggi perché non ci sentiamo amati" dice dal palco Michele Riondino, "dal governo che produce solo decreti mortali, dai sindacati che organizzano pseudo-scioperi a braccetto con Confindustria per bloccare la città".

La quarta edizione del concerto dell'Uno maggio tarantino, condotta da Valentina Petrini, Valentina Correani e Andrea Rivera, nonostante la pioggia si chiude con un numero di presenze da record. La direzione artistica porta la firma dell'attore Michele Riondino e del musicista Roy Paci (col contributo del cantautore tarantino Diodato).

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