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Pe(n)sa differente. Festeggia il tuo peso naturale!

Pe(n)sa differente. Festeggia il tuo peso naturale!

La manifestazione internazionale (Lecce, 15/17 giugno) di sensibilizzazione, informazione e formazione su anoressia, bulimia, obesità e altre in/differenze, celebra la sana alimentazione, i corretti stili di vita ed esalta il corpo e la mente liberi da ogni omologazione, per l’espressione creativa e la bellezza autentica. Questa edizione, intitolata "10 is more than a Number", ricorda che i numeri (come quelli che definiscono il nostro peso) possono servire a darci degli indizi, ma non riescono a catturare la totalità di ciò che siamo, né di ciò che ci circonda. E il numero 10 segna il tempo trascorso, ma anche le esperienze, le riflessioni, gli scambi, le crescite personali e collettive, le collaborazioni, i sentimenti, gli sguardi, gli incontri avvenuti dalla prima edizione del 2008 a oggi.

Gli eventi

Durante le tre giornate del festival è possibile partecipare al convegno “Lo stato dell'arte nella prevenzione, cura e riabilitazione dei disturbi dell'alimentazione e obesità” presso il "Must" (Museo storico - Via degli Ammirati, 11). Il convegno che sarà inaugurato giovedì 15 alle 14.00 alla presenza del Sindaco di Lecce, del Direttore Generale della Asl Lecce, Silvana Melli e dal Direttore del Dsm, Serafino De Giorgi vede la partecipazione di studiosi, ricercatori e operatori da numerose realtà Italiane, e durante la seconda giornata è previsto un Intervento video diPhilippe Jeammet, Special Guest, Professore emerito, Université Pierre-et-Marie-Curie, Paris. E' prevista, inoltre, una Sessione Poster e i migliori lavori di ricerca saranno presentati e premiati in Plenaria.

Tra gli eventi artistici e culturali, Pe(n)sa differente ospita lo spettacolo/laboratorio esperienziale della Special Guest Silvana Kuhtz. Ingegnere e docente dell’Università della Basilicata, Silvana, che vanta un PhD presso l’Imperial College of Science Medicine and Technology della London University, presenta il 15 giugno alle 18.00 presso il "Must" il laboratorio esperienziale "Tutto è luce dopoi che il sole è tramontato", performances interattiva in cui i sensi sono riattivati e stimolati grazie alla forza della poesia che, da parola statica, inerte, relegata alla pagina scritta, torna a essere materia viva, calda, formidabile strumento per risvegliare parti di noi troppo spesso e da troppo tempo sopite.

Andrea Sagni e Caterina Renna presentano il 15 giugno alle 20.00 al Teatro Romano il progetto "Fashion Intelligence" delle Special Guest Andrijana Popovic, psicologa, studiosa della Moda, e Patrizia Calefato, Docente di Sociologia dell’Università di Bari, coautrici insieme ad altri del libro "Fashion Intelligence. Una visione dinamica e propulsiva della moda nell’epoca contemporanea" (Edizioni dal Sud, 2016).

Luigi Martano presenta la "Biennale della dieta mediterranea" per i Diritti Umani al Cibo sano e alla Pace, del cui manifesto costituente Pe(n)sa differente è sottoscrittore. Organizzazione permanente a carattere diffuso e sostenibile, la Biennale ha quale obiettivo quello di dare vita ad appuntamenti istituzionalizzati nei quali concentrare il dialogo tra i popoli per la preservazione del mondo della Nutrizione Mediterranea e dell'Ambiente. Dialogo che ha come scopo la Cooperazione internazionale e la promozione di lineamenti di pace e giustizia.

Non manca, anche in questa edizione, la seguitissima proposta della regista Annamaria De Filippi il 15 giugno alle 21.00, che con le Compagnie di danza "Electra e Atto" mette in scena al Teatro Romano “Amore e Psiche. Fascinazione e conquista”, in collaborazione con il Laboratorio di espressione corporea del Centro per la Cura e la Ricerca sui Dca (Dsm, Asl Le). In questo spettacolo, Amore e Psiche divengono luoghi di incontro e di conflitto, dove il viaggio si dipana alla conquista della propria unicità, alla ricerca di quell’amore che è atto di innamoramento di Sé e dell'Altro. Quello cui aneliamo, con disperazione e speranza, con ostinazione e timore. Pronti alla resa, senza arrendersi mai.

Sono sempre storie d’amore quelle che le fiorentine Chiara Guarducci, regista teatrale e Laura Cioni, attrice, portano in scena il 16 giugno alle  21.30 al "Must". La Mise en éspace “Finale D’Amore” spazia tra gli amori di Frida, Euridice, Picasso, Giulietta, Piaf e altre icone, con brani e sbrani, monologhi intrecciati per il mare di un’unica voce. Una tela di segni per celebrare la nostra prima e ultima nudità. Amanti famosi a cui è negato l’oblio. Storie imperfette, crudeli e sacre che stanno in fondo a ognuno di noi.

Le mostre (visitabili nei giorni del festival al "Must")

“Ricette Scumbenate”, del laboratorio di comunicazione Big Sur, dodici ricette illustrate e dodici racconti ispirati a personaggi reali che si cimentano con la cucina nella loro quotidianità. Persone legate al Salento per ragioni anagrafiche o sentimentali, variegate per generazioni, professioni e stili di vita. Non “masterchef” che cucinano per professione, ma “cuochi domestici”, la cui relazione con la cucina si gioca sul terreno del diletto o anche solo della necessità. Il 16 giugno alle 13.00, “Ricette Scumbenate” diventa Laboratorio del Gusto con la preparazione della frisella al buio con la partecipazione di Gigi Mangia.

“I-Stanze” della creative director & stylist Silvia Dongiovanni e del fotografo Antonio Cavallo in cui il sipario della vita si apre su stanze dai contorni netti, luoghi incomunicabili che sostengono il manifestarsi necessario e indefinito di identità altre, ora contenitori amorfi di una gentile e colorata ordinarietà, sinonimo visivo del plausibile, e subito dopo spettri di un agire dissimulato, peso di tormenti non ancora placati. Il corpo, vestito di sé, è al centro della scena, diviso tra la piena dolcezza dell’apparire e il desolato disastro dell’essere.

“Mi abito, ci abito". Lo spazio del sé, lo spazio per sé” della stylist Santa Scioscio – Calcagnile Academy, in cui vestire l’abito è dare forma al corpo, è modo di essere, comportamento-abitudine. La parola “abito” nel suo duplice significato di vestire e abitare, riconduce allo stretto legame tra i luoghi, i corpi e l’abbigliamento, un’intersezione che dà vita all’identità di ognuno; un contenitore, espressione della personalità e di un contatto intimo che rivela-mostra il corpo, svelando la sua geografia emozionale.

“La Fabbrica Dei Nomi” a cura del giornalista Mauro Marino e del fotografo Sergio Quarta, in collaborazione con i Laboratori di scrittura creativa e arti visive del Centro per la Cura e la Ricerca sui Dca (Dsm, Asl Le), in cui ci si interroga su come trovare quiete e motivo di operosità. E dato che l’io è sempre dominatore, ecco che il proprio nome diventa soggetto-oggetto di ricerca, di lavoro, di riflessione nel fare. L’Io-nome, la sua composizione di lettere, di suono, di senso si fa comunità mostra la rappresentazione dell’uno e del noi.

"Fame" a cura di Alessandra de Cristofaro e Irene Rinaldi, fanzine autoprodotta a tiratura limitata dedicata al cibo. Ispirato all’estetica delle riviste per teenager e alle fanzine degli anni ’90, ogni numero ha un tema diverso che viene sviluppato da illustratori, scrittori, fotografi e fumettisti in totale libertà di tecnica e contenuti.

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