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Mater Medea

Mater Medea

Sabato 23, domenica 24 e giovedì 28 novembre (alle 20.30 - ingresso libero con prenotazione obbligatoria - info 0832/306194 - teatro@astragali.org) alla Distilleria De Giorgi di San Cesario di Lecce, il Centro italiano dell'"International Theatre Institute" - Unesco e "Astràgali Teatro" presentano "Mater Medea", una nuova produzione teatrale internazionale, ideata e realizzata nell'ambito del progetto "Adnich - Adriatic Network of artistic production for the development and enhancement of Intangible Cultural Heritage", finanziato dal programma europeo transfrontaliero Interreg Ipa Cbc Italia - Albania - Montenegro. In scena - con suoni a cura di Mauro Tre - Roberta Quarta, Simonetta Rotundo, Petur Gaydarov, Onur Uysal, Jean Hamado Tiemtoré, Georgiana Mazilescu, Matteo Mele, Samuele Zecca, Silvia Ciardo.

"Adnich" propone la creazione di una rete culturale che possa valorizzare il patrimonio immateriale di Italia, Albania e Montenegro attraverso l’arte e il teatro, dialogando con i diversi elementi espressivi del paesaggio antropico (identità, tradizioni) per la creazione di contenuti innovativi e transfrontalieri.

Guidato dal Teatro Reale Zetski Dom di Cetinie in Montenegro coinvolge Astragali Teatro e il Centro Italiano dell’International Theatre Institute – Unesco, il Dipartimentodi Storia, Società e Studi sull’Uomo dell’Università del Salento, il Comune di Podradec e l’Università delle Arti di Tirana in Albania.

"Adnich,dopo una prima fase di analisi sociale, sta sviluppando residenze teatrali e workshop con il coinvolgimento delle comunità locali dei tre paesi, allo scopo di realizzare produzioni congiunte da promuovere all'interno di un Festival di teatro nell'Adriatico meridionale.

"Mater Medea" rientra,infatti, nell'Adriatic - Ionian Festival of Theatre on Intangible Heritage che ospiterà lo spettacolo dal 4 al 7 marzo anche a Cetinje in Montenegro.

Nel Salento approderanno invece le due produzioni realizzate dal Tpyal Theater Zetsky Dom: Conversation about love del regista Jernej Lorenci (13 marzo) e Balkan Boys (17 aprile). «Abbiamo accolto la figura di Medea e delle sue numerose interpretazioni nei secoli. Il punto da cui siamo partiti sono le parole di Christa Wolf e di Adriana Cavarero, e ancora di Hanna Arendt e JudithButler», sottolinea Fabio Tolledi, direttore artistico di Astràgali Teatro e presidente del Centro italiano e vicepresidente della rete mondiale dell'Iti - Unesco. «Queste scritture dense e immaginifiche si annodano, ora, alla parola poetica. L’azione teatrale accade all’interno di un banchetto nuziale. Sarcasmo di ogni festa. L’amore, la gelosia, la passione, il rancore, il desiderio si rincorrono in un tempo curvo. Non è più possibile distinguere passato, presente e futuro. Tutto è intrecciato. E il desiderio si sfibra dinnanzi alla sete di potere», prosegue Tolledi. «Medea/Madre cerca di sfuggire all’insulto della Storia che l’ha voluta per secoli fissata nell’orrore dell’infanticidio. La sua sola possibilità sta nel riannodare le storie, lo sguardo che ridona al mondo una poetica resistenza. La resistenza dell’amore - ancora una volta - svia il potere e la sua misera insaziabilità. Sarcasmo di ogni festa. Venite a questo banchetto, riconoscete l’odore della festa, Mater Medea vi invita a resistere dentro il desiderio».

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