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Parole a Sud

Parole a Sud

Da giovedì 2 a martedì 28 febbraio nella Distilleria De Giorgi di San Cesario di Lecce con "Parole a sud" proseguono gli appuntamenti del progetto "Teatri a Sud", ideato e promosso dalla compagnia salentina Astràgali Teatro con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Puglia e Comune di San Cesario di Lecce.

Il programma

Giovedì 2 febbraio (19.00 - ingresso libero) "Parole a sud" prenderà il via nella Distilleria De Giorgi di San Cesario di Lecce con la presentazione del libro "Il cantico dei cantici per lingua madre" dell'attore, autore e regista Fabio Tolledi, presidente del centro italiano e vicepresidente della rete mondiale dell'International Theatre Institute dell'Unesco e direttore artistico di Astràgali Teatro, con letture a cura delle attrici Roberta Quarta e Simonetta Rotundo. Tra i testi più misteriosi e segreti della tradizione sapienziale, presente nella Bibbia ebraica e cristiana, "canto assoluto d'amore e di conoscenza", il Cantico (in ebraico Shir hashirim, in latino Canticum canticorum) già nel nome dice il suo essere il più sublime di tutti i canti, il suo adagiarsi tra le nuvole. Fabio Tolledi traduce e reinterpreta il testo poetico, attribuito al Re Salomone, in una lingua madre neo-salentina. Al libro è allegato un cd nel quale il testo recitato da Roberta Quarta e Simonetta Rotundo è accompagnato dalle musiche eseguite dall'Ensemble Montesardo, coordinato dal Maestro Luca Tarantino e composto dalle soprano Ludovica Casilli e Kairi Kosk e da Livio Grasso (tiorba). La pubblicazione è prodotta da Astràgali Edizioni - Eufonia Multimedia con il sostegno della Regione Puglia (Art 8, LR 12.2005 - Iniziative per la pace e per lo sviluppo delle relazioni tra i popoli del Mediterraneo).

Martedì 7 febbraio (19.00 - ingresso libero) la rassegna proseguirà con "Grotowski e la ricerca del dramma oggettivo" di Lisa Wolford, pubblicato in Italia da Astràgali Edizioni a cura di Fabio Tolledi che firma la traduzione con Roberta Quarta. Uscito nel 1996, il libro affronta un periodo non molto conosciuto del lavoro di Jerzy Grotowski, noto come "Objective Drama", svolto negli Stati Uniti tra il 1983 e il 1992, e ha il merito di indagare, dall'interno, il processo conoscitivo della pratica grotowskiana, una pratica di conoscenza che rende il teatro una forma essenziale tra i viventi. L'Objective Drama, in quanto anello di congiunzione tra differenti momenti del lavoro di Grotowski, ci fornisce un piccolo ulteriore passo alla comprensione dell'attività di uno dei massimi maestri del teatro del XX secolo. Lisa Wolford ha insegnato Teatro alla Bowling Green State University, per poi passare all'insegnamento di Drammaturgia alla York University. Nel 1997 ha curato con Richard Schechner il "Grotowski Sourcebook", considerato ad oggi uno degli studi più autorevoli sul regista polacco. È morta prematuramente nel 2008. Suoi articoli sono apparsi in numerose riviste tra cui TDR, New Theatre Quarterly, Slavic and East European Performance, Contemporary Theatre Review, e Canadian Theatre Review. È stata inoltre Dramaturg per il Labyrinth Theatre di Cleveland.

Mercoledì 15 febbraio (19.00 - ingresso libero) spazio a "Carta poetica del Sud. Poesia italiana contemporanea e spazio meridiano" del poeta e ricercatore Simone Giorgino (Musicaos editore). «Faremo un giorno una carta poetica del Sud; e non importa se toccherà la Magna Grecia ancora, il suo cielo sopra le immagini imperturbabili d'innocenza e di sensi accecanti. Là forse sta nascendo la permanenza della poesia», scriveva Salvatore Quasimodo nel suo saggio "Discorso sulla poesia" (1953). Lavorando sulle relazioni che intercorrono fra letteratura e geografia, e cioè su un'idea di spazio geografico inteso come veicolo di interpretazione testuale e, insieme, su un'idea di spazio letterario inteso come strumento per comprendere l'identità plurale di un territorio, questo libro prende spunto proprio dall'intuizione di Quasimodo per proporre una mappatura e un approfondimento delle più significative esperienze poetiche contemporanee che si sono sviluppate nell'Italia meridionale, cioè in un'area tradizionalmente trascurata dal dibattito critico più influente, con l'obiettivo di isolare, attraverso l'analisi di alcuni testi esemplari, le caratteristiche essenziali di un immaginario legato-al-luogo.

Martedì 28 febbraio (19.00 - ingresso libero), infine, "Parole a sud" si concluderà con la presentazione del nuovo numero della rivista annuale "Mantichora. Italian Journal of Performance Studies" a cura di Dario Tomasello (Edizioni Museo Pasqualino) sul tema "La dodicesima notte". «C'è in Etiopia un animale chiamato Mantichora, il quale ha tre ordini di denti connessi come quelli di un pettine, faccia e orecchie d'uomo, occhi azzurri, corpo cremisi di leone, e coda terminante in aculeo come di scorpione. Corre con una somma rapidità ed è amantissimo della carne umana; la sua voce è come un concerto di flauto e tromba», annuncia Borges, citando Plinio, nel Manuale di Zoologia Fantastica. «Immaginando una chimera adeguata al sogno di un progetto scientifico ibrido e multiforme, quale altra silhouette avrebbe potuto stagliarsi all'orizzonte se non la prodigiosa creatura?», sottolinea Dario Tomasello. «L'idea di una rivista dedicata agli studi sulla performatività delle arti si colloca nel solco di un rinnovato approccio metodologico che tenga conto del carattere "aperto" e reticolare della cultura contemporanea».

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