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Il documentario esplora le conseguenze della lunga e brutale guerra contro Isis. Conseguenze non solo materiali ma soprattutto morali e che incidono sulle vite dei soggetti più vulnerabili: donne, per lo più vedove, e bambini, orfani. Viene data voce ai parenti dei civili morti guerra e ai parenti dei combattenti, i miliziani del Califfato. Donne e bambini che devono far fronte a un indicibile dolore e a un sentimento di vendetta e ritorsione che sta governando il complesso dopoguerra iracheno.
"Il problema che i due registi evidenziano con grande lucidità riguarda il presente ma, soprattutto, il futuro. Come far sì che un odio così radicato, che ha a sua volta prodotto odio in coloro che ne hanno subito gli orrendi soprusi, possa essere messo in condizione di non nuocere? La soluzione apparentemente più ovvia è: impedendo alle famiglie che sono passate dalla parte dell’Isis di tornare nelle loro case (ammesso che esistano ancora) o, ancor meglio, tenendo in carcere sine die figli e nipoti".
(Mymovies.it)
"Bambini mutilati, ciechi, autoreclusi, spalancati senza requie sull’orrore subito e, talvolta, inferto; donne marginalizzate e vieppiù vilipese, abbandonate a un’esclusione senza fine; intelligence nel guado tra passato e futuro, punizione e possibilità: ben filmato, supportato da testimonianze secche, preziose e dolenti, mai enfatiche, capace di tracciare un “poi”, se non intravvedere una soluzione, 'Isis, Tomorrow' è da vedere".
(cinematografo.it)