Asfalto teatro
La condanna
Secondo studio della trilogia kafkiana
Regia e riscrittura scenica:
Aldo Augieri
Aiuto regia:
Stefania De Dominicis
Aiuto riscrittura scenica:
Davide Morgagni
Con:
Aldo Augieri, Antonio Cazzato ,Totò Del Popolo, Daniele Sciolti,
Voci fuori campo:
Stefania De Dominicis, Claudia Di Palma, Daniele Sciolti
Tecnico suono:
Emanuele Augieri
Scenografie :
Antonio Cazzato, Daniele Sciolti
Corazze e oggetti di scena:
Antonio Cazzato
Trucco:
Anna Gabrieli
“La Condanna” è il secondo studio della trilogia kafkiana. Siamo nel cuore dell’opera di Kafka, in un punto nascosto, difficile da scovare, siamo nella tana della scrittura, nella tana del teatro, nello sgabuzzino del pensiero, siamo negli anfratti della voce. Siamo nell’anfratto più buoi, nella tana di un indefinibile animale, che parla e si parla addosso, evoca fantasmi, ricuce legami, cerca di montare pezzi di un puzzle, ma lui non è un investigatore, non sta cercando di risolvere un mistero, è qualcuno che si è rifugiato, si è nascosto per non essere scoperto... ma da cosa? Chi è che lo sta inseguendo? E’ un animale misterioso e sulla sua testa pende una condanna: la condanna a vagare nel deserto della sua stessa tana, a scomparire, a non essere più incluso nel branco insieme agli altri, a non essere più nessuno. Ma è inutile fuggire, la condanna lo viene a trovare e senza bussare apre la porta facendo scricchiolare le ossa. Racconti e frammenti sono montati a ritmo vertiginoso, a velocità altissima, c’è un filo sottile che collega i racconti: la Metamorfosi, la Tana, la Condanna, Bimbi sulla via maestra e il frammento intitolato Di notte, c’è sempre da interrompere il racconto e perdersi in qualche viuzza secondaria, verso Oklahoma? Verso il grande teatro?