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In una Puglia contemporanea ma che sembra cristallizzata nel passato, Giuseppe e Angela sono una coppia sposata che cresce il piccolo Antò. Con Giuseppe impossibilitato a riprendere il lavoro nella cava dopo un incidente all'occhio, è Angela a dover cercare impiego nei campi come bracciante stagionale, in condizioni proibitive che finiscono per costarle la vita. Padre e figlio rimangono soli, con il piccolo Antò che non si rassegna alla perdita della madre e Giuseppe che deve trovare nuove sfumature al suo senso di paternità. Il tutto trasferendosi da un posto all'altro, intrappolati all'interno dello stesso sistema di lavoro illegale e inumano che ha portato via Angela.
Recensione
"Nel puntare un doveroso riflettore sul mondo del caporalato, che nel cuore del nostro paese sfrutta illegalmente il lavoro tanto di cittadini italiani quanto degli stranieri, i registi torinesi fanno cinema impegnato e al tempo stesso scavano tra le radici di un'eredità culturale".
(mymovies.it)