Questo portale non gestisce cookie di profilazione, ma utilizza cookie tecnici per autenticazioni, navigazione ed altre funzioni. Navigando, si accetta di ricevere cookie sul proprio dispositivo. Visualizza l'informativa estesa.
Nella Roma contemporanea di palazzinari di pasoliniana memoria agisce con modi e pratiche criminali una famiglia patriarcale controllata da Santilli (Ninetto Davoli), padre autorevole del figlio Manuel (Adriano Giannini), viziato e arrogante, e del nipote Mimmo (Pierfrancesco Favino), taciturno e volitivo, orfano di padre morto di morte violenta. Mimmo lavora con le mani sia quando costruisce i palazzoni dello zio nella periferia romana, sia quando riscuote per lo stesso zio i crediti scaduti concessi a piccoli imprenditori in crisi. Mimmo però è sempre più insofferente dei modi del cugino Manuel e del mandato criminale della sua famiglia adottiva. È uno di loro, sì, ma vorrebbe svincolarsi, vorrebbe dedicarsi interamente al suo lavoro di capo-mastro, vorrebbe costruire e non distruggere, vorrebbe edificare palazzi e non spaccare le ossa dei commercianti insolventi e paurosi. La leva per alzare questo pesante coperchio gli arriva leggera tra le mani: una giovane ragazza, promessa escort per il cugino Manuel, che deve andare a prendere e consegnare. Ma un disguido allunga i tempi. Così Mimmo il taciturno, Mimmo l'orso, Mimmo pronto ad esplodere è costretto a passare del tempo con questa ninfetta di Latina, inconsapevole e carina, leggiadra femmina fatale caduta nelle spire di questo noir laziale.