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Eventi e speciali

Il grigio

locandina

"L'Amore è una parola strana. Vola troppo. Andrebbe sostituita"

Informazioni utili

  • Categoria: Teatro / Spettacoli
  • Data: 30/01/2011
  • Dove: Galatina
  • Indirizzo: Sala Teatro Istituto IPSIA - Viale Don Bosco, 48
  • Costo: € 5,00
  • Orario: 20:30
  • Organizzatori: Teatro Mascaranu
  • Telefono: 327.9860420 - 320.7448447
  • E-mail: teatromascaranu@libero.it

IL GRIGIO


di Giorgio GABER e Sandro LUPORINI

Musiche originali - Gianluigi Antonaci
Sonorizzazione - Rocco Angilè
Scena - Gianfranco Protopapa
Video - Andrea Federico
Tecnico luci - Massimiliano Innocente
Fonica - Giorgio Cazzato
Macchinista – Piero Morelli

Realizzazione scena - Bell’Opera, Lecce
Foto di scena - Donato de Fabrizio
Progetto grafico - e. design
Audio e Luci - GM Music

Regia – Salvatore Della Villa

Un uomo decide di vivere in una nuova casa alla periferia di una città con la voglia di allontanarsi da tutto, riflettere, ritrovarsi, rimettere un pò a posto le cose della sua vita, lavorare. Ha la necessità e la volontà di lasciarsi alle spalle quella sua quotidianità di una vita banale intrisa di ipocrisia, volgarità, un matrimonio non riuscito, un’amante delusa, l’estraneità del figlio, e l’illusione che “L’Amore è una parola strana. Vola troppo. Andrebbe sostituita”. Nella ricerca di una sua ipotetica e rigeneratrice pace dovrà affrontare l’astuzia e la malvagità di un ospite inaspettato e indesiderato è “Il Grigio” che lo metterà alla prova nel profondo della sua esistenza tra trappole e inganni in un duello comico e paradossale che metterà in luce la solitudine e i sentimenti dell’uomo.

PERSONAGGI

Il protagonista: un uomo quasi normale, presumibilmente tra i quaranta e i cinquanta anni di età.
Il Grigio: l'ospite.
Gabriella: ventottenne audace e istintiva. Sposata da sette anni, non ha mai
abbandonato completamente il marito, anche se ha un rapporto con il protagonista.
Il Colonnello Mazzolini: un vicino di casa stile 'uomo tutto di un pezzo'.
Il figlio: ragazzo di diciotto anni, timido e introverso che cerca di proteggere le stravaganze del padre.
Renzo Maria De Ambris: impresario teatrale imponente per aspetto e temperamento.
La moglie: bella signora di trentasette anni ormai da tempo separata dal protagonista
che, con l'aiuto del parrucchiere, tenta di rifarsi una vita.
Tobia: gatto del figlio. Bestia enorme ed apparentemente feroce.
Una bambina di tre mesi: figlia 'certamente' di Gabriella.
Dio.

Gli autori

Giorgio Gaber, per l’anagrafe Gaberscik, nasce a Milano il 25 gennaio 1939. Nato da una famiglia della piccola borghesia, all’età di 15 anni si esercita con la chitarra per curare il braccio sinistro colpito da una paralisi. Dopo aver conseguito il diploma si iscrive alla facoltà di economia e commercio della Bocconi e si paga gli studi suonando al Santa Tecla, dove inizia la sua carriera artistica. Negli anni ’50, notato da Mogol, realizza per la casa discografica “Ricordi” i primi dischi di rock and roll. Al 1961 risale la sua prima esperienza teatrale con Maria Monti, con la quale porta in scena lo spettacolo “Il Giorgio e la Maria”
al teatro Gerolamo di Milano. Nel 1963 con “Canzoniere Minimo” inizia la sua vera e propria attività televisiva come conduttore. Il lungo sodalizio artistico di Giorgio Gaber, grande cantautore e drammaturgo del nostro tempo, e Sandro Luporini, importante pittore del realismo metafisico, comincia negli anni sessanta e si evolve attraverso il Teatro Canzone, la prosa d’evocazione, fino agli ultimi album di canzoni intrise di impegno sociale.
Gaber racconta: «Noi ci conosciamo dal '59, io avevo appena cominciato questo mestiere e Luporini abitava a Milano, eravamo vicini di casa. Io allora facevo assolutamente il cantante, lui faceva assolutamente il pittore e cominciammo a scrivere delle cose insieme per divertimento in quanto il mercato della musica leggera non consentiva alcuni tipi di canzoni un po' particolari... quindi lo facevamo per il piacere di farlo, per la voglia di stare insieme e poi perchè spesso le amicizie si consolidano facendo insieme delle cose, altrimenti rimangono un po' impotenti. Questa vicinanza, questo affetto che è durato diversi anni, ha trovato poi nello spazio teatrale una dimensione più congeniale a quel tipo di cose e dal '70-'71, dal "Signor G" in avanti, quindi da tanto tempo, gli spettacoli sono stati firmati tutti Gaber-Luporini».
Negli anni ‘70 Gaber affronta una scelta molto importante in quanto chiude ogni rapporto con il mezzo televisivo proprio nel culmine della popolarità, per dedicarsi esclusivamente al teatro. In questi anni calca il palcoscenico da attore preparando e incidendo il recital “Signor Gaber”.
I suoi lavori più significativi sono: ”Far finta di essere sani” (1972), “Libertà obbligatoria” (1976), “Polli d’allevamento” (1978), “Il Grigio” (1988), “Pensare che c’era il pensiero” (1995) e “Un’idiozia conquistata a fatica” (1998). Nel 2001 ritorna sul mercato discografico con l’album “La mia generazione ha perso” attraverso il quale affronta senza ipocrisie un’analisi lucida e spietata di quella realtà
che ha visto protagonista la sua generazione. Il 1 gennaio 2003, all’età di 63 anni, muore a seguito di una lunga malattia.

Il testo
Scritto nel 1988, Il Grigio rappresenta una delle opere più significative del teatro italiano contemporaneo. Con un testo attualissimo per linguaggio, contenuti e ritmi narrativi, Gaber porta sulla scena i sentimenti, le paure, le debolezze dell’animo umano, analizzate senza pudore, nè ipocrisie.
Vertigine di fronte ad un amore “impegnativo”, del resto “l’amore è una parola strana. Vola troppo. Andrebbe sostituita”. Voglia di fuggire vigliaccamente di fronte alla responsabilità di diventare padre. Maldestri tentativi di dialogo con un figlio adolescente e con un Dio distratto. Questo rutilante monologo si dipana lungo una trama di avventure esilaranti, grottesche, surreali, in cui il rovello interiore del protagonista svela la voce della sua coscienza, quel “qualcosa che non faccia addormentare i tuoi dubbi” e che lo accompagna nel suo processo di maturazione. Cambiare casa per cambiare vita.
Come se lasciarsi dietro le cose, le persone, le parole, le opere, le omissioni del passato bastasse per sfuggire alla volgarità del mondo, all’abisso delle proprie megalomanie e mediocrità. Andare a vivere da solo per costruirsi un vivere nuovo, come se solo questo bastasse a capire il senso del proprio vivere. E poi la lotta, forsennata, crudele, ingenuamente astuta contro Il Grigio in una solitudine esistenziale che è al tempo stesso condizione dolorosa e occasione di riscatto, maschera protettiva e lente d’ingrandimento, spazio di dialogo interiore e terra di scoperta dell’altro da sè.
Un indizio, una traccia per svelare il mistero de Il Grigio. Ma, attenzione! Il percorso rischia di diventare pericoloso se gli spettatori riescono a scoprire indizi e tracce che conducono ciascuno a svelare il mistero che porta in se stesso. Non è difficile, ma è rischioso...

L’interprete
Gaber lo aveva definito “il più musicale” dei suoi spettacoli, sebbene non vi avesse inserito nessuna delle sue canzoni. La musicalità dello spettacolo, infatti, sussiste nella misura in cui la crea il suo interprete. SALVATORE DELLA VILLA si produce in un’autentica prova d’attore, riuscendo a
passare dal comico al drammatico con una rapidità e maestria da incantare e coinvolgere il pubblico dall’inizio a ben oltre la fine. Con la straordinaria tecnica vocale dell’interprete la parola si muove attraverso una partitura di colori, timbri, altezze, intonazioni, in molteplici sonorità, senza alterare la linearità del racconto.
Lo spettacolo si sviluppa in situazioni vertiginose che portano l’attore a vivere una sfera emotiva che si alterna in un nevrotico susseguirsi di umori. Il tutto, con il gesto e l’azione scenica, assume un ritmo cinematografico, una verve da videoclip, sull’onda di vorticosi flashback e di rapidi spostamenti del focus narrativo. La regia e l’interpretazione di questo spettacolo rappresentano per Salvatore Della Villa un significativo incontro con il Grande Teatro.
Il suo percorso artistico è iniziato a Torino con Iginio Bonazzi al CENTRO D, poi, con Franco Passatore, nel Bonaventura di Sergio Tofano al Teatro Alfieri. Ha approfondito le tematiche teatrali di Konstantin S. StanislavsKiJ, Sergio Tofano, Carmelo Bene. Agli studi di recitazione ha affiancato la formazione musicale, studiando violino presso il Conservatorio "Tito Schipa" di Lecce. Nel 1994 vince il Concorso Recito, dunque sono! presso il Teatro Fregoli di Torino; ha poi lavorato, tra gli altri, anche con Riccardo Caporossi e Anna Mazzamauro. Ha portato in scena testi classici e contemporanei in diverse forme teatrali: Pirandello, Cechov, Guy De Maupassant, Jerome K. Jerome, Ionesco, Sergio Tofano, Gaber, Stefano Benni, Luciano Violante (attore e regista); Bontempelli, Shakespeare, Victor Hugo, Aristofane, Garcia Lorca, Rostand, Saint-Exupèry, Campanile, Rodari (regia). In un suo spettacolo AC(cor)DARE TRA LE NUVOLE - itinerario di poesia, prosa e musica interpreta testi di alcuni poeti salentini, in particolare Salvatore Toma. Sta lavorando alla produzione di BESTIARIO SALENTINO selvaggi díamore, di morte poeti, spettacolo di teatro-poesia di autori del Salento.
Nel 1994 fonda la compagnia TEATRO MASCARANU e successivamente il complesso musicale del Teatro Mascaranu, che spazia dalla musica popolare alla musica contemporanea. Ha condotto laboratori teatrali in molte scuole di ogni ordine e grado della provincia di Lecce.
E'i il direttore artistico della stagione di prosa del Teatro Antoniano di Lecce, dove dirige la Scuola di Teatro. Fino ad oggi ha firmato 25 regie. A marzo 2008 ha debuttato con il Piccolo Principe di Antoine Saint-Exupéry, per il quale ha anche realizzato l’adattamento teatrale e la regia.
Attualmente è in scena con IL GRIGIO di Giorgio Gaber e Sandro Luporini che è in programmazione nei teatri d'Italia.

Le musiche e la sonorizzazione
GIANLUIGI ANTONACI
Pianista, compositore ed informatico musicale, vive ed opera nel Salento. Docente a contratto di “Modelli d’analisi e trattamento digitale del suono” e del “Laboratorio di restauro audio” per il Dipartimento Nuove Tecnologie presso il Conservatorio “T. Schipa” di Lecce, organizza laboratori di teatro-musica, corsi di specializzazione in informatica musicale, corsi di formazione per insegnanti su tematiche quali multi/ipermedialità e creatività. Docente di educazione musicale
è specializzato anche per l’attività didattica di sostegno per ragazzi diversamente abili presso la scuola secondaria statale. Ripercorrendo i meandri e le problematiche che ruotano attorno al concetto di intelligenza artificiale e tecniche compositive, di ascolto musicale e di estetica, l’autore cerca di preservare nella sua musica una solarità tipicamente mediterranea, e propriamente salentina, conducendo tutte le sue esperienze artistiche e didattiche verso una riflessione sul linguaggio polisemico, un linguaggio cioè capace di interpretare e rappresentare contenuti simbolici che il soggetto può decodificare secondo differenti livelli e alternative griglie di lettura. Nuova tecnologia, ed anche nuova estetica, protesa verso un lirismo ed una “nuova cantabilità atta a ricreare un codice comune che metta in sintonia il compositore con il pubblico, emergono dal suo interesse verso le forme compositive multimediali quali quelle per il teatro musicale, per balletto o performer, per la video-art ecc.

ROCCO ANGILÈ cura la sonorizzazione, particolarmente importante per l’allestimento tecnico-scenico de Il Grigio. Diplomato presso il conservatorio di musica Tito Schipa di Lecce, Rocco Angilè è esperto di nuove tecnologie applicate all’editing audio. Ha lavorato con i Maestri Azio CORGHI, Ignazio OCCHIPINTI ed Elfride FORONI, Antony PAY, FAGNOCCHI, Gianluigi ANTONACI.
Suona il clarinetto ed il basso elettrico con diversi gruppi, tra questi, i Muntura con i quali ha superato le selezioni per l’accademia di Sanremo Rock & Trend, partecipando agli Stage e alle fasi eliminatorie. Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti in occasione di concorsi musicali e nel 2006 ha svolto attività di sound engineer per l’Editrice Libreria Pensa, in occasione della pubblicazione di un Corso di lingua Inglese per l’Accademia di Belle Arti, a cura di Giovanni Paladini, con la produzione di 2 CD AUDIO.

Per Info e Prevendite:
PUNTI VENDITA:
LIBRERIA FABULA, VIA GIUSEPPINA DEL PONTE – GALATINA
CASARREDO, CORSO C. VERGINE – TUGLIE
334.6058837; 320.2954002

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