“Un viaggio tra gli ultimi luoghi selvaggi del Mediterraneo, i mari di sabbia del Sahara, i boschi di montagna dell’America centrale. Fotografie che raccontano storie lasciando allo stesso tempo spazio per l’immaginazione di chi le osserva”


Le difficoltà principali che si incontrano nel fotografare la natura sono il sovraccarico di elementi da inserire nell'inquadratura e la sproporzione tra ciò che si vive e ciò che si può rappresentare sull'immagine: non si può descrivere tutto, tante cose si perdono (la tridimensionalità, il vento, gli odori, i suoni...). Occorre concentrarsi su un concetto o un'emozione specifica. Questo probabilmente perché la mente umana "vede" per categorie ed è più sensibile alle forme organizzate visivamente. E' per questo che il caos tipico della natura non è facile da rendere in maniera gradevole all'occhio umano. Per questo spesso ho cercato di isolare ed esaltare una sensazione dominante che voglio comunicare... tanto più semplice e lineare è quello che si cerca di far "passare" tanto più diretto e potente arriva a chi vede la foto.
Spero che queste immagini non vengano considerate solo come tali, ma anche come degli strumenti di battaglia per stimolare rispetto nei confronti della poca Natura che ancora rimane.


Fotografa la natura dal 1998 e le sue immagini sono state pubblicate in numerosi libri e riviste tra cui National Geographic e Quercus (Spagna), Naturfoto (Germania), Aqva (Italia) e Alula (Finlandia).
Naturalista, specializzato in comportamento animale e soprattutto in migrazioni, vive in Spagna, dove sta svolgendo un dottorato presso l’Università di Alicante.


Durante l'inaugurazione verrà proiettato un audiovisivo di immagini in dissolvenza.