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Eventi e speciali

Un diritto messo di traverso

Un diritto messo di traverso

Di e con Salvatore Cosentino

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Un diritto messo di traverso  

La legge, fra codici, arte e cultura

Lo spettacolo è un modo per avvicinare la società civile al mondo del diritto, visto così spesso, dall'uomo della strada, tanto distante e arroccato su una algida torre d'avorio.

Il testo originario nasce da vent’anni di osservazioni sul “campo” (l’aula di giustizia penale, dal momento che di mestiere Salvatore Cosentino fa il Pubblico Ministero); osservazioni che hanno coinvolto in primo piano i paradossi, le storture e le contraddizioni, ma anche le virtuose pratiche del mondo dei giuristi.

Lo spettacolo parte, nella sua analisi, dalla riflessione di quanto il diritto, strumento che nasce a servizio dell’uomo, sia in realtà - e per tanti motivi - lontano della dimensione umana. Così, preso atto di questa lontananza, il magistrato, autore ed attore, ha cercato di umanizzare il mondo dei giuristi rammentando tutte le volte che esso viene declinato dal mondo dell’arte. E così, tra citazioni di Shakespeare e Roberto Vecchioni, Pirandello e De Andrè, Alberto Sordi e Tennessee Williams, Platone e Ennio Flaiano, Collodi e Vittorio De Sica, e con l’ausilio di qualche breve spezzone cinematografico, nonché di qualche canzone eseguita dal vivo, in poco più di cento minuti ricorda che la legalità non si fa solo con l'uso dei codici (o delle manette), ma anche con la diffusione della cultura, e con l'educazione al bello e all'arte.


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