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Le cinture del fuoco di Daniel Buren

Le cinture del fuoco di Daniel Buren

FòcarArte Novoli 2017

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Informazioni utili

  • Categoria: Rassegne
  • Dal 16/01/2017 al 18/01/2017
  • Dove: Novoli
  • Indirizzo: Piazza Tito Schipa

Le cinture del fuoco di Daniel Buren

Lavoro in situ

Intorno alla Fòcara di Novoli accesa in onore di Sant'Antonio Abate orbitano eventi artistici performativi curati e diretti da Giacomo Zaza che dialogano con il fuoco monumentale che brucia migliaia di tralci di vite accatastate nell'arco di svariate settimane dai contadini del posto.

Le cinture del fuoco è l'unico intervento in Puglia, durante tutta la sua carriera, di Daniel Buren, artista di fama mondiale che per la prima volta arriva nel Salento, dialogando con la tradizione ultracentenaria della Fòcara di Novoli. Il progetto di Buren si pone come un cambio epocale dell'appuntamento del falò novolese, una sorta di investitura visiva attuale e internazionale L'intervento visivo di Buren a Novoli contiene i tratti distintivi della sua pratica artistica, basata su forme geometriche che riqualificano gli spazi e le architetture. Dichiara apertamente l'unione e l'interazione con l'imponente corpo plastico fatto di rami da ardere: gli elementi astratti e fenomenici di Buren, sette anelli composti da sezioni verticali di legno da 8,7 cm, entrano in simbiosi con la pira ancestrale della Fòcara e bruciano con essa. Daniel Buren progetta un'opera pensata in relazione con la struttura megalitica del falò e lo spazio cinquecentesco del Palazzo Baronale di Novoli. Interviene direttamente sul corpo architettonico e strutturale. Adopera uno "strumento visivo" (outil visuel) semplice: il motivo - sempre identico - di bande verticali in differenti colori da 8,7 cm alternate al bianco. Queste bande, nelle tonalità della scala cromatica Pantone, diventano dei dispositivi fenomenici che definiscono/discutono lo spazio, il contesto, sia interno che esterno, e a volte si fondono in un unico colore variabile rispetto alle mutazioni luminose dello spazio. A tal proposito Daniel Buren sottolinea: "Je n'expose pas des bandes rayées, mais des bandes rayées dans un certain contexte". La banda colorata è un motivo costante, derivato dalla fabbricazione industriale seriale delle tende a righe, che risponde a un postulato di obiettività e non-oggettività. Buren propone il concetto del in situ: un intervento artistico intrinsecamente connesso alle caratteristiche topologiche e culturali dei luoghi. Il luogo può essere analizzato mediante le bande monocromatiche che evidenziano le parti più significative e meno visibili di esso.


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