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A cura di Lorenzo Madaro
Mimmo Rotella Décollages
Introduzione di Andrea Rollo, direttore dell’Accademia di belle arti di Lecce
Il critico d’arte Pierre Restany, che l’ha a lungo sostenuto nel corso della sua significativa esperienza artistica, era ironicamente convinto che percorrendo le strade di una città contemporanea non si può fare a meno di vedere 1 - 10 - 100 -1000 opere di Mimmo Rotella. Questo perché il maestro calabrese (Catanzaro, 1918 - Milano, 2006), ma trapiantato dapprima a Roma tra gli anni Cinquanta e Sessanta e successivamente a Milano, dove è morto nel 2006, ha sempre lavorato prelevando manifesti pubblicitari dallo spazio urbano, per poi, una volta in studio, rielaborarli, stratificando altri brandelli di carta, modificando le immagini ivi rappresentate e, talvolta, stravolgendole del tutto.
Rotella ha dato così vita al "Dècollage", pratica artistica divenuta poi una vera e propria tecnica, parente del collage e legata sostanzialmente al mondo delle immagini e quindi della comunicazione mediatica. Marlyn Monroe, Sophia Loren e altre star del suo tempo, sono le protagoniste di un vasto repertorio di “ritratti” concepiti da Mimmo Rotella in oltre cinquant’anni di indagine sul corpo, la pubblicità e sui fenomeni della divulgazione di massa. Una via assolutamente originale legata alla grande famiglia della PopArt, che l’ha visto protagonista di grandi rassegne internazionali e omaggi nei maggiori musei d’arte contemporanea, tra cui la Galleria nazionale d’arte moderna, che in questi mesi gli dedica un’ampia retrospettiva curata da Germano Celant con Antonella Soldaini. La mostra, ospitata da Scaramuzza arte contemporanea, propone una selezione di dècollage dedicati alla mitologia del cinema degli anni Sessanta e non solo, con i grandi manifesti strappati e rielaborati che effigiano, tra le altre dive, Brigitte Bardot e Marilyn Monroe. Il progetto rientra nelle mission di "Scaramuzza arte contemporanea", che da alcuni anni propone mostre monografiche e corali dedicate ai maggiori protagonisti dell’arte italiana della seconda metà del XX secolo.
La mostra potrà essere visitata ogni giorno, tranne il lunedì e la domenica, dalle 17 alle 20.30 (o su appuntamento).