Teatro Gioco Vita – Teatro Stabile di Innovazione Emilia Romagna Teatro Fondazione
I VIAGGI DI ATALANTA
età consigliata 6-10 anni
Una fanciulla nella Grecia degli dei e degli eroi
Dal testo di
Gianni Rodari
Dai disegni di
Lele Luzzati
con
Alessandro Ferrara, Tiziano Ferrari, Laura Zeolla
drammaturgia
Giovanni Covini
regia e scene
Anusc Castiglioni
sagome
Federica Ferrari, Nicoletta Garioni
musiche
Alessandro Nidi
costumi
Giulia Bonaldi
luci e fonica
Davide Rigodanza
realizzazione scene e materiali scenici
Anna Adorno, Sergio Bernasani, Tania Fedeli, Massimo Zanelli
"Insomma, chi sono io veramente?". La domanda accompagna Atalanta nei suoi viaggi e nel suo crescere. Abbandonata nella foresta alla nascita perché femmina, viene cresciuta prima da un'orsa e poi dalla dea Diana che fa di lei una cacciatrice abile e consapevole
."Tu sei una ragazza e ti trovi qui perché i tuoi genitori volevano un maschio" le rivela Diana. Atalanta sente dentro di sé un sentimento di rabbia mai conosciuto. Il desiderio di vendetta la porta a sfidare i più grandi eroi della Grecia nella caccia al cinghiale che devasta il regno di Caledonia. Atalanta è instancabile, la più veloce, la più abile. Uccide il cinghiale ottenendo l'ammirazione degli uomini, ma si accorge di essersi innamorata del giovane Meleagro solo quando lui, vittima di un sortilegio, muore. Atalanta non si è fermata in tempo: la rabbia fa correre, ma non porta lontano.Parte con gli Argonauti alla ricerca del vello d'oro, finalmente si sente in una sorta di famiglia o quanto meno sente di essere accettata. E capisce di dover fare i conti con un mondo fatto di sfumature, dove il bene e il male, la lealtà e l'inganno, sono aspetti di ognuno di noi. Atalanta ritrova infine la tenerezza del padre che la riconosce e le chiede perdono.
"L'uomo che mi batterà nella corsa sarà il mio sposo"... Dopo aver vinto molti eroi, durante la corsa con Melanione, Atalanta trova risposta alla sua domanda e rallenta. La scena evoca astrattamente la Grecia dei miti con i suoi innumerevoli palazzi, foreste e flotte di navi. I tre attori ci raccontano la storia con le ombre e la loro presenza scenica che di volta in volta incarna un personaggio diverso. Con questo spettacolo
Teatro Gioco Vita vuole rendere omaggio a
Gianni Rodari, di cui nel 2010 ricorre il trentennale della morte, e a
Lele Luzzati, amico e maestro con cui ha fatto i primi viaggi nel mondo mitico delle ombre.
tecnica utilizzata
Teatro di figura