LO SPETTATORE INCANTATO
Cartellone serale
Sosia & Pistoia
Mismaonda
FERMATA PROVVISORIA
di e con
David Riondino
Un nuovo recital per David Riondino ancora una volta con una formula essenziale: una chitarra, una sedia, un leggio sotto una luce bianca dove il menestrello di oggi, come quelli del passato, si ispira alla radice popolare di ogni letteratura per raccontare storie che si intrecciano tra loro così come tra luoghi e tempi diversi. Un lavoro comico che trova applausi e l'ilarità sulla base di una ricerca storica e letteraria, in una continua attività di reinvenzione e riscrittura. Lo guardi e ti sembra un comico per caso. Anzi neanche un comico, perché ti appare troppo colto per la sua categoria, perche non si lascia scappare neanche una parolaccia e perché non accenna mai a quelle parti anatomiche che molti suoi colleghi considerano indispensabili allo scatenamento dell'applauso. Lo spettacolo Fermata Provvisoria è uno spettacolo preciso ed impreciso, dato che ci siamo e non ci siamo...... con chitarra sedia e leggio va all'incontro con se stesso, scende al nocciolo popolare di ogni letteratura, lascia scorgere il proprio lavoro di reinvenzione e riscrittura....David Riondino è una forma formalizzata in acido toscano. Ed è qui il suo segreto.
Mattatore, uomo di cultura dalla spiccata ironia e fine umorista Riondino non risparmia niente e nessuno nel suo spettacolo, imitando, chitarra in mano, Franco Battiato (BattiUto, come lo chiama lui), Francesco De Gregori (“che canta personaggi a metà tra lo sfigato e il filosofico”) e cantando, a modo suo, “Morire per delle idee” di Fabrizio De Andrè.
Ma il recital di Riondino è anche occasione per raccontare i suoi esordi sul palcoscenico dello Zelig, negli anni della Milano da bere prima che il locale diventasse quella mecca per cabarettisti che oggi tutti conosciamo. Occasione anche per recitare le sue poesie, piccole opere a metà tra Dante e Ernesto Ragazzoni (ironico e colto letterato torinese, traduttore di Poe ma conosciuto soprattutto per le sue poesie buffe ): endecasillabi in rima baciata che lo stesso Riondino ama definire “quintessenze di parodie.”