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Eventi e speciali

VI Concerto. Direttore Massimo Quarta

orchestra

Stagione Sinfonica d'Estate 2013

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Informazioni utili

  • Categoria: Concerti / Musica
  • Data: 13/07/2013
  • Dove: Cisternino
  • Indirizzo: Teatro Paolo Grassi
  • Orario: 21.00
  • Organizzatori: Orchestra Sinfonica Tito Schipa
  • Telefono: 0832 683510
  • E-mail: info@icolecce.it

Sesto concerto

Direttore: Massimo Quarta

Mehedi Khayami
Luci serene e chiare dal Sesto Libro dei Madrigali di Gesualdo da Venosa
Paride Galeone
Sparge la morte dal Quarto Libro dei Madrigali di Gesualdo da Venosa
Ludwig van Beethoven
Sinfonia n. 2 in re magg. op. 36
Sinfonia n. 6 "Pastorale" in fa magg. op. 68

Il programma musicale, messo a punto dal direttore artistico Ivan Fedele, prevede l'esecuzione di due madrigali di Gesualdo. Il primo tratto dal Sesto libro s'intitola Luci serene e chiare, trascritto per l'occasione dal trentatreenne compositore iraniano Mehdi Khayami, che si è trasferito in Italia per perfezionarsi negli studi, mentre il secondo, tratto dal Quarto Libro, è Sparge la morte, nella trascrizione di Paride Galeone, classe 1983, originario di Grottaglie.
Per l'integrale delle sinfonie di Beethoven, invece, verrà proposta la Sinfonia n. 2 in re magg. Op. 36 e la Sinfonia n. 6 "Pastorale" in fa magg. Op. 68.
La n. 2 è la prima delle sinfonie di Beethoven a manifestare il carattere eroico che diverrà predominante nelle successive. Inoltre, nel primo movimento si può intuire un'anticipazione di quello che poi sarà il tema principale della più celebre Nona. La curiosità è che, mentre l'opera che scriveva è pervasa di serenità e umorismo, Beethoven stava vivendo - siamo fra il 1800 e il 1803 - il periodo più cupo e malinconico della sua vita, a causa del manifestarsi della sordità che lo avrebbe portato ad abbandonare la carriera concertistica e della delusione sentimentale seguita al rifiuto della contessina Giulietta Guicciardi.
La n. 6, meglio nota come "Pastorale", fu eseguita per la prima volta il 22 dicembre 1808 a Vienna ed è fortemente influenzata dal fatto che, in quel periodo, Beethoven passasse molto del suo tempo in campagna. Per evitare però che si pensasse che i temi dell'opera fossero meramente descrittivi, al sottotitolo Beethoven aggiunse di suo pugno "più espressione del sentimento che pittura", come a dire che l'ispirazione bucolica fu soprattutto un fatto spirituale.   


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