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La leggenda di Kaspar Hauser

locandina

Info

Nelle sale dal: 13/06/2013
Anno: 2012
Durata: 95
Origine: Italia
Regia: Davide Manuli
Attori: Vincent Gallo, Silvia Calderoni, Elisa Sednaoui, Fabrizio Gifuni, Marco Lampis


Descrizione

Il lunedì di Pentecoste del 26 maggio del 1828, tra le quattro e le cinque di sera, un ragazzo malfermo e malvestito apparve nei pressi di Norimberga. Ripeteva poche parole e reagiva scompostamente alle sollecitazioni sensoriali. Aveva con sé una lettera indirizzata a un capitano di cavalleria del VI reggimento dei cavalieri di Norimberga.
Il ragazzo non sapeva e non diceva nulla di sé. Delle cinquanta parole di cui era composto il suo lessico, alcune ritornavano ossessivamente: Reuta worn e Woas nit, espressioni dialettali che significano "diventare cavalleggero" e "non so". Quando gli diedero una penna, l'unica cosa che scrisse, e che sapeva scrivere, era il suo nome: Kaspar Hauser.
Fu preso sin da subito per un impostore e un furbo. Per questo venne rinchiuso nel carcere di Norimberga, dove divenne una sorta di curiosità cittadina. Tra i curiosi, vi fu il barone von Feuerbach, l'unico che prestò autentica attenzione al fenomeno del giovane selvatico. Scrisse un libro che fondò la leggenda di Kaspar Hauser. Il ragazzo seppur selvatico e analfabeta sembrava avere doti naturali e un carattere nobile. Il barone avanzò la tesi che il giovane fosse il figlio di una nobile famiglia fatto sparire in tenera età per escluderlo dall'asse ereditario.
Grazie all'intercessione di von Feuerbach, Kaspar Hauser fu indirizzato a un tutore che gli insegnò a leggere e scrivere. Fu così che si apprese, per penna dello stesso Hauser, la sua storia che lo vede segregato per anni sotto terra, al buio, senza mai vedere essere umano, unici compagni due cavallucci e un cane di legno. Poco prima di trovare la libertà, uno sconosciuto a lui mai rivelatosi gli insegnò a scrivere il suo nome.
Kaspar Hauser, a riprova della sua versione, soffriva la luce del sole, non riusciva a ingerire altro che pane e acqua, rigettando anche il latte. Il suo scritto impensierì qualcuno e Kaspar Hauser venne prima colpito con una scure e qualche tempo dopo fu assassinato. Non si trovò mai il colpevole.

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