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A metà tra la spy story e il mockumentary, un'indagine avvincente che cerca di far luce sul mistero del primo disegnatore di Diabolik, Angelo Zarcone, inspiegabilmente scomparso senza lasciare tracce dopo aver consegnato le tavole del primo albo. Reenactment e materiali d'archivio, tavole originali o disegnate ad hoc e testimonianze di esperti e amici di Diabolik: dal fumettista Milo Manara ad Alfredo Castelli, uno dei mitici sceneggiatori del fumetto, da Carlo Lucarelli a Giampaolo Morelli e Manetti Bros.
"La storia che viene elaborata sulla scomparsa di Zarcone non presenta nessuna originalità e l’unico colpo di scena vorrebbe essere la scoperta di una somiglianza tra il disegnatore e la fisionomia del Diabolik da lui rappresentato, Luciano Scarpa, che lo interpreta anche in maniera convincente, non possiede il physique du role, a parte dei begli occhi che pure sono azzurri e non grigi. Le varie persone intervistate, ossia fumettisti come Luciano Manara, scrittori come Lucarelli, registi come i Manetti Bros e il costumista Massimo Cantini Parrini dicono ognuno la propria sul personaggio di Diabolik, cercando a turno di evidenziare un aspetto del suo carattere, del suo modus operandi, del successo delle edizioni, fino a indagini sociologiche sul fenomeno. Peccato che proprio tutti si siano limitati a fare affermazioni scontate e a farle cadere dall’alto come se fossero rivelazioni profonde su un fenomeno mitologico".