Mino De Santis
Arriva veloce lu “scarcagnizzu” e basso, una folata rapida che muove l'aria, un alito che ti lascia nell'interrogativo: è venuto 'sto vento? non è venuto?
Così sono i testi di questo “cantore contadino” che nulla ha a che fare con i “cantori contadini” che la salentitudine ci ha raccontato in questi anni! Bassi e rapidi i colpi che le parole portano. Ridi e poi ti chiedi... Ascolti e poi consideri! Filosofia? Forse, certo è poesia! Autentico canto!
Sarà presentato, in una anteprima acustica, nell’Oasi Francescana - San Simone a Sannicola, “Scarcagnizzu - vento dal basso”, disco d’esordio di una voce autoriale unica (e ancora segreta) del nostro Salento:
Mino De Santis. Undici canzoni selezionate in una ricchissima produzione, che usano il dialetto per mischiare senso e umori: la lingua della terra che meglio s’accorda al sentire nella frontalità del ridere e del rammarico. Un’intensa raccolta prodotta dal
Fondo Verri, per l’edizione 2011 de I Luoghi d’Allerta. Scrive Marina Greco nella presentazione del disco:
«Ha “una storia da raccontare” fatta di tante piccole storie Mino De Santis, cantautore ironico, paroliere salentino armato di chitarra, dallo spigliato genio pungente e sardonico. Oltre alla tormentata vicenda d’un padre annichilito dal desiderio di un maschietto, o quella del moribondo che alfin trapassa, alle poesie messe in musica per la magia della sua terra, il Salento o sua maestà l’ulivo, la voce marcata e profonda si trastulla in più o meno mascherate metafore di pregiudizi e difetti, in un’esilarante “batracomiomachia” dei caratteri salentini, passando con irriverente comicità per l’opportunismo politico, l’emigrazione, la disoccupazione, il menefreghismo, un mix coinvolgente e trascinante in cui “tutto è cultura”». Le note in quarta di copertina sono di Mauro marino che così commenta, la scrittura di De Santis: «Il Salento trova nuove parole, quelle puntute, del graffio autoriale. Anarchiche quanto basta per tener desto l'animo e l'occhio allo sguardo: quello dritto, che mai s'inchina e fa riverenza. Mino De Santis è così, ama il ridere, il soffio e lo spiffero... Ama cantare largo mischiando gli animali alle persone che tutt'uno sono... Natura, soltanto quello. Sentire e poi bruciare, come nell'Inferno di Dante, chi non merita col fuoco della poesia!».
Mino De Santis è accompagnato nel cd da
Dario Muci, Emanuele Coluccia e
Valerio Daniele, che ha anche curato la produzione del suono del lavoro.
La serata di Sannicola è a cura dell'Assessorato alla Cultura in collaborazione con la Polisportiva “M. Fedele”.