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Eventi e speciali

Dita di Dama

Storie di donne al lavoro e di donne che lottano per un lavoro

Informazioni utili

  • Categoria: Incontri e Dibattiti
  • Data: 22/03/2011
  • Dove: Lecce
  • Indirizzo: Teatrino ex Convitto Palmieri - Piazzetta Carducci
  • Orario: 18:00


“DITA DI DAMA”

di
Chiara Ingrao


...mi chiamo Francesca, Mikana, Ayomide, Fathima...

Storie di donne al lavoro e di donne che lottano per un lavoro

Incontro dibattito con

CHIARA INGRAO autrice del libro “Dita di dama”

SERENA SORRENTINO segretaria nazionale CGIL

a seguire:

APERITIVO ETNICO a cura di NAeMI forum di donne Native e Migranti

CONCERTO del gruppo keniano MIYIKENDA CULTURAL GROUP

MOSTRA FOTOGRAFICA dell' Archivio Sorico della CGIL di Lecce


...Nelle pagine del romanzo, nelle voci e nelle vicende delle protagoniste vengono messe in scena le trasformazioni di un decennio straordinariamente produttivo. Nei vari capitoli, suggestivamente titolati da versi tratti dalla Divina Commedia, si vede come la qualità della vita quotidiana muti in parallelo con i cambiamenti legislativi, che – vale la pena di ricordarlo – tra il 1970 e il 1978, riguardarono l’ambito politico (1970, istituzione delle regioni), l’ambito lavorativo (1970, statuto dei lavoratori; 1971, tutela delle lavoratrici madri; 1973, tutela del lavoro a domicilio), l’ambito familiare (1970, divorzio; 1971, asili nido; 1975, diritto di famiglia, istituzione dei consultori; 1977, parità uomo/donna; 1978, legge sull’interruzione di gravidanza), la società tutta (1972, legge sull’obiezione di coscienza; 1974, decreti delegati sulla scuola; 1976, legge sulla tutela delle acque; 1978, riforma sanitaria; legge 180 sulla chiusura dei manicomi; equo canone).....

...La bellezza del libro è soprattutto nel racconto delle relazioni e dei sentimenti tra donne. L’amicizia, prima di tutto, una relazione forte, che cresce mano a mano che le protagoniste prendono coscienza di sé, cominciano a rispettarsi e a riconoscersi il diritto di vivere in modo libero e consapevole la più libera delle relazioni, l’amicizia appunto. E l’accoglienza, il rispetto, la solidarietà, la gentilezza. È un mondo di sentimenti forti che riaffiora, di alleanze vere, di emozioni positive. E fa pensare che forse un’epoca si misura anche – soprattutto? – dall’intreccio di relazioni che ha prodotto, forse la qualità dei rapporti tra le persone può essere un metro per misurare la storia di un periodo.

Biografia
Chiara Ingrao, nata nel 1949, è sposata con Paolo Franco e ha due figlie, due figliocci, un nipotino e una nipotina. Attualmente è impegnata a tempo pieno come scrittrice e animatrice culturale, con particolare interesse per il lavoro nelle scuole. Le sue precedenti esperienze di lavoro sono molteplici, così come quelle politiche e sociali.

Dopo il coinvolgimento nel movimento studentesco del ’68, dal 1973 al 1978 è stata funzionaria a tempo pieno del sindacato metalmeccanici, e dal 1978 al 1980 dei chimici. A partire dagli anni ’70 ha anche partecipato attivamente al movimento femminista, e dal 1976 in poi è stata una delle promotrici dei nuovi coordinamenti donne del sindacato. Queste esperienze sono fonte del suo ultimo romanzo,
Dita di dama.

Nel 1980 lascia il sindacato e inizia la sua attività professionale di traduttrice e interprete di conferenza, che continuerà fino al 2009. Dal 1980 al 1983 è stata anche programmista-regista dei programmi radiofonici per le donne, “Noi Voi Loro Donna”
e “Ora D”, presso la RAI.

L’impegno nel movimento pacifista ha inizio negli anni ’80, nella stagione di lotte contro gli euromissili e nel coordinamento europeo “European Nuclear Disarmament”. Nel 1984 è tra le fondatrici del gruppo “10 marzo”, impegnato nella ricerca sul rapporto femminismo-pacifismo: il gruppo è uno dei primi promotori della collaborazione con le dissidenti dei paesi dell’allora Patto di Varsavia.

Dal 1987 al 1992 è portavoce nazionale dell’Associazione per la pace, insieme a Flavio Lotti. In questa veste, nel 1988 è stata una delle coordinatrici italiane degli incontri fra donne italiane, palestinesi e israeliane a Gerusalemme. Nel 1989, con Tom Benetollo, è uno dei quattro coordinatori europei dell’iniziativa per la pace in Medio Oriente, "1990: Time for Peace", che ha visto per la prima volta insieme pacifisti israeliani e palestinesi, insieme a più di 1000 europei, in decine di incontri e in una catena umana attorno alle mura di Gerusalemme. Nel 1990 è stata uno dei 6 pacifisti italiani la cui missione di pace a Baghdad ha ottenuto il rilascio di 70 ostaggi italiani, e in seguito si è impegnata attivamente nel movimento contro la guerra in Iraq. Queste esperienze sono raccontate nel libro Salaam Shalom – Diario da Gerusalemme, Baghdad e altri conflitti, scaricabile da questo sito.

Nel 1992 viene eletta in Parlamento, dove rimane fino al 1994. In quegli anni si impegna anche attivamente nel movimento per la pace nei Balcani, ed è tra i promotori del Tavolo di Coordinamento istituito presso la Presidenza del Consiglio fra autorità governative, parlamentari, organismi internazionali e volontariato, per gestire gli aiuti alle popolazioni della ex-Jugoslavia. Proprio dalla “indicibilità” della guerra nei Balcani nasce la spinta a scrivere il suo primo romanzo, Il resto è silenzio, uscito molti anni dopo e tradotto in bosniaco dal Centro per la pace di Sarajevo, dove è stato presentato nel 2008.

Dal 1997 al 2001 è stata consulente internazionale del Dipartimento per le pari opportunità e membro del Comitato interministeriale per i diritti umani, rappresentando l’Italia in numerose sedi istituzionali e iniziative sui diritti delle donne, a livello sia delle Nazioni Unite che dell’Unione Europea.

Nel 2001-2002 ha curato per Aidos (Associazione italiana donne per lo sviluppo) un’antologia e un sito web sui diritti umani delle donne: www.dirittiumani.donne.aidos.it. Negli anni seguenti prosegue l’impegno sul tema dei diritti umani, nel movimento delle donne e in quello contro il razzismo e per i diritti dei/delle migranti.

Nel 2003, dopo la morte della madre, Laura Lombardo Radice, inizia a raccoglierne gli scritti, e sorge il bisogno di raccontarne le vicende: ne nasce un libro, Soltanto una vita. E la voglia di continuare a scrivere, che non accenna a spegnersi.

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