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Un racconto sullo sfondo dell'invasione turca di Otranto
Sakara
Per la rassegna "Sipari di Pietra"
La Compagnia teatrale Calandra continua la sua tournè estiva con lo spettacolo "Sakara", scritto da Donato Chiarello, affascinante e poetica storia d'amore ambientata nel Salento del '500.
"Sakara" è un atto d'amore, una visione di cinque secoli fa intorno alla vicenda dei turchi e del Salento. Un Salento vissuto in prima persona fra rocce, mare, alberi d'ulivo e fichi. Il filo rosso che conduce per mano gi spettatori è la canzone anonima del '600 "La Rondinella", struggente, rauca e misteriosa. E misterioso è il mito dell'incontro amoroso tra la sakara, che è una serpe di terra, e la murena, che è una serpe di mare. E' la storia di Fiamma (nello spettacolo non apparirà mai) che viene rapita dai turchi nella infausta presa di Otranto. Ma è anche la storia dell'innamorato di Fiamma, Angelo, che non riesce, sulle prime almeno, a salvarla, ma che ci mette l'anima, si gioca il proprio coraggio tra ricordi dell'infanzia, attaccamento morboso alla terra in cui vive e agli alberi che, come lui, vi attecchiscono. E', soprattutto, la storia di Agata, mamma di Angelo, la rondinella, che morirà per spada ottomana e che, però, prima di morire svelerà al figlio il segreto di Fiamma; ma anche il mito della sakara e della murena. Sullo sfondo Edoardo, zio di Angelo, innamorato segretamente di Agata. Infine, Idrusa, personaggio ambiguo, misterioso, ma reale nel contempo. E poi loro, gli ulivi e i fichi, i cui rami, alla luce fioca della luna e dell'alba, sembrano confondersi con l'atto amoroso di serpenti di acqua e di terra.
Lo spettacolo, icona di una "salentinità" storica, ha interessato il Ministero della Cultura e ha tenuto repliche in vari teatri d'Italia. Le scenografie video-proiettate che, come la sakara e la murena, uniscono la tradizione all'arte scenica più innovativa, sono realizzate dai video artist della Compagnia Calandra Andrea Raho e Piero Schirinzi.
Di Donato Chiarello
Con Donato Chiarello, Piero Schirinzi ed Ester De Vitis
Regia di Giuseppe Miggiano
Scenografie - Video artist Piero Schirinzi e Andrea Raho
Musiche - Federico Della Ducata
Costumi - Teresa Cardinale
Audio e luci - Roberto Alfarano
Pubbliche Relazioni - Ester De Vitis
Direzione generale - Salvatore Selce