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Mostra retrospettiva
Oronzo Castelluccio. Opere dai '70 al 2000
Per la rassegna di arti visive “Sull’arte contemporanea: metodologia e ricerca nei luoghi dell’Università”
Castelluccio è ricordato come insegnante di molti artisti formatisi presso l’istituto d’arte “Pellegrino” di Lecce, dove dal 1955 ebbe la docenza di Pittura e arti applicate (poi denominata Decorazione pittorica) che mantenne sino al 1992, tuttavia la sua opera è ancora in attesa di pieno recupero in sede storiografica, è solo nella maturità si rivelerà, secondo Lucio Galante, una “riscoperta” essendo l’artista “quasi del tutto sconosciuto al grande pubblico, ormai al termine del suo percorso” agli inizi del nuovo millennio. In tal senso, notevole è stato l’impegno sulla figura di Oronzo Castelluccio della compianta Luciana Palmieri, che all’artista leccese e collega di scuola ha dedicato contributi critici di rilievo per la sua conoscenza. Carattere schivo e insofferente al clamore, Oronzo Castelluccio, il cui marchio linguistico ed espressivo si è consapevolmente rapportato agli sviluppi delle “avanguardie storiche”, a cui ha apertamente attinto con cifre di originalità, viene presentato in questa mostra attraverso un sintetico percorso antologico di dipinti e disegni eseguiti tra il 1975 e i primi anni del nuovo millennio, quando una malattia invalidante gli procurò la morte, nel gennaio del 2007. La mostra è stata realizzata in collaborazione con l’Archivio Oronzo Castelluccio (1931-2007), costituita dagli eredi nel 2016, unico riferimento di autentica del corpus, con gli obiettivi di recuperare e tutelare l’opera del maestro e divulgarla tramite mostre, pubblicazioni e manifestazioni culturali. Si sta, infatti, procedendo all’archiviazione delle sue opere diffuse su tutto il territorio nazionale in collaborazione con il laboratorio Tasc del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento ed è imminente la pubblicazione di un catalogo con una significativa selezione di opere curata da Massimo Guastella per i tipi della Ed Art di Pianoro -Bologna.
La mostra resterà aperta dal lunedì al venerdì, dalle 09.30 alle 19.00 (ultimo ingresso 18.30).
Nota biografica dell’artista
Oronzo Castelluccio nacque a Lecce nel 1931. Venne a contatto con l’arte fin da bambino; suo padre, infatti, era un artigiano-decoratore che si dedicava alla pittura per diletto. Frequentò i corsi serali di Disegno presso la Società Operaia di Lecce. Fu il maestro Luigi Balzani a incoraggiarlo a proseguire gli studi artistici. Ammesso nel 1950, durante la frequenza dell’Istituto Statale d’Arte “G. Pellegrino” di Lecce seguì gli insegnamenti dei maestri Geremia Re, Raffaele Giurgola, Gaetano Giorgino e Virgilio Carotti. Nel 1955, all’età di 24 anni, venne assunto come docente di Pittura e arti applicate (disciplina in seguito denominata Decorazione pittorica) presso il medesimo Istituto e tenne la cattedra sino al 1992. Nelle prove d’esordio degli anni Cinquanta si scorgono i riferimenti agli insegnanti della vecchia guardia. A partire dagli anni Sessanta contribuì a diffondere l’arte nel territorio, grazie alla collaborazione con alcuni colleghi progettisti presenti nell’Istituto d’arte, come Orazio Antonaci, Beniamino Barletti, Antonio Tempesta: decorazioni, in cui pittura e materiali diversi si incontravano in una contaminazione continua, furono collocate in numerosi edifici leccesi e in luoghi pubblici e privati del Salento. Per Luigi Lezzi eseguì i disegni per gli arredi in ferro battuto di alcune cappelle del Cimitero di Lecce. Nel corso dei decenni Oronzo Castelluccio colse le novità delle tendenze artistiche contemporanee e tanto nella produzione artistica quanto nella docenza aggiornò il linguaggio figurativo mediandolo con le ricerche tecnico-materiche, lasciando un’impronta sulla formazione delle nuove generazioni, sino al 1992 quando lasciò l’insegnamento. La sua attività artistica proseguì sino al 2004, interrotta solo per l’incedere della malattia.
La mostra è organizzata in collaborazione con Tasc (Territorio, Arti Visive e Storia dell’Arte Contemporanea) Cracc (Conservazione e Ricerca Arti e Culture Contemporanee).
L’esposizione è ideata e curata da Letizia Gaeta e Massimo Guastella, docenti di Storia dell’arte dell’Università del Salento.