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Eventi e speciali

"Uomini In Frac"

Beppe Servillo

Omaggio a Domenico Modugno di Beppe Servillo e Furio Di Castri

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Qualche tempo fa Furio Di Castri ed altri noti jazzmen (Bollani, Petrella, Negri), assieme al meglio del rock italiano (Peppe Servillo, Ferretti, Canali) hanno prospettato che classicità e jazz potessero convivere.
Modugno è un monumento della canzone italiana, il suo urlo a braccia aperte proietta l’Italia dentro la modernità e nel mondo, rivoluziona la canzone che da quel momento non è più figlia solo del “belcanto”. Modugno trasforma le melodie e il linguaggio, ma resta saldamente radicato nella tradizione popolare; ha un cuore antico e un linguaggio nuovo, non bada alle mode, è un classico.
Ma il jazz non ha paura dei classici; le sue modificazioni e trasformazioni di un repertorio vengono dalla conoscenza, dalla riflessione: la poesia, il gioco, il paradosso dell’interpretazione jazz sono il risultato di una frequentazione affettuosa, non un tradimento. Non si può chiedere al jazz di essere filologico, di mantenere una distanza snob dall’originale.
Che del resto qui non potrebbe esistere, visto l’elenco degli UOMINI IN FRAC : un cantante che più “teatrale” non si può: Peppe Servillo, fascinoso e istrionico cantante della Piccola Orchestra Avion Travel (vincitrice a Sanremo 2000); Furio Di Castri, contrabbassista, (ha suonato con i maggiori jazzmen dell’ultimo trentennio: da Petrucciani a Rava, da Lacy a Motian, da Joe Henderson a Art Farmer), il quale invita a seguire le piste inesplorate del continente “Modugno”, i colori esotici, gli accenti folk; la solida chitarra di Fausto Mesolella; la tromba raffinata e potente di Marco Tamburini; le ance di Javier Girotto, tra melodia e Sud America; il pianoforte sempre sorprendente ed affascinante di Rita Marcotulli, intenso indagatore dei meandri melodici e armonici del repertorio italiano; la “ritmica” ricca ed entusiasmante di Cristiano Calcagnile e Mimì Ciaramella ; il mandolino antico di Mimmo Epifani. Così, Pasqualino marajà si mischia con l’Art Ensemble of Chicago, ‘Lu minatori con Duke Ellington, Vecchio Frac con Leonard Coen…..
Il jazz è stato sempre un grande contenitore di tutte le musiche e quella che si fa oggi è una musica aperta a 360°, per cui fonte di ispirazione preziosa è sia la musica di Louis Armstrong e di Ornette Coleman, sia quella degli Gnawa, di Hendrix, o della musica classica.
Sarà bene ricordare che Ellington diceva: “Esistono la musica bella e la musica brutta. E la musica bella è assoluta, non è legata ad uno stile o ad un genere…”.
Gli UOMINI IN FRAC presentano il loro Modugno.


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