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Eventi e speciali

Inaugurazione "L'officina del sapere"

orlandini

Ex Fadda

Informazioni utili

  • Categoria: Manifestazioni
  • Data: 23/07/2010
  • Dove: San Vito Dei Normanni
  • Indirizzo: Ex Fadda Via Brindisi
  • Orario: 18:30
PROGRAMMA

Ore 18:30 Inaugurazione della struttura

INTERVENTI

On. Nichi Vendola - Presidente Regione Puglia
Nicola Fratoianni - Assessore alle Politiche Giovanili Regione Puglia
Roberto Covolo - Staff Bollenti Spiriti
Alberto Magli - Sindaco di San Vito dei Normanni
Vittorio Zizza - Sindaco di Carovigno
Massimo Ferrarese - Presidente Provincia di Brindisi
Francesco Nacci - Commissario APT Brindisi
Alfredo Malcarne - Presidente Camera di Commercio di Brindisi
Don Antonio Rosato
Rocco Siciliano - Direttore Laboratorio Urbano EXFADDA

Ore 19:30
L’officina si mette in moto: esposizioni, spettacoli, mostre, ludoteca, degustazione prodotti tipici e intrattenimento con la partecipazione del “Ciclo-Circo” e i Ciclosofici delle Ciclofficine

Ore 20:00
“Aracne” performance con lavagna luminosa di Daniela Cecere su musica di Mimmo Epifani, a cura di “Le ali di Pandora”

Ore 20:30
“Aracne: tra mito e contemporaneità” mostra con esposizione opere di Maria Grazia Anglano, Silvia Beccaria Paola Orlandini- a cura di “Le Ali di Pandora” - allestimento Andrea Scolavino

Ore 21:30
Performance musicali con Mimmo Epifani e gli Epifani Barbers

Venerdì 23 luglio si inaugura alle ore 18.30 presso l’ExFadda di San Vito dei Normanni (Br) “L’Officina del Sapere” Laboratorio Urbano e Città dei Ragazzi.

ExFadda è un edificio dei primi del Novecento di oltre 3000 metri quadrati. I bellissimi fabbricati conosciuti dai sanvitesi come “ex fadda”, dopo decenni di immeritato silenzio, torneranno a parlare, a dialogare con la città e la sua popolazione, ritrovando un rapporto perduto da troppo tempo.
“L’Officina del Sapere” nasce grazie al progetto “Bollenti spiriti” della Regione Puglia, con il sostegno del Comune di San Vito dei Normanni, e vuole raccontare ancora storie che parlano di teatro, di cinema, di arte, di musica. Uno spazio dentro al quale si cercherà di dare una senso comunitario alla parola cultura.

L’associazione Culturale “Le Ali di Pandora” partecipa presentando la mostra in itinere “Aracne: tra mito e contemporaneità”. In esposizione ci saranno arazzi contemporanei, quilt, sculture tessili, art wear di Maria Grazia Anglano, Silvia Beccaria e Paola Orlandini .
A introdurre la mostra “Aracne” performance con lavagna luminosa di Daniela Cecere che si avvale della musica del Maestro Mimmo Epifani.
“Una combinazione artistico-letteraria, scrive Maurizio Nocera, ruotante intorno ad uno dei più antichi riti, quello di Aracne, la fanciulla Lidia, punita dalla divinità Atena, e citata da Ernesto De Martino ne ‘La terra del rimorso’…”.

La mostra vuole diffondere la cultura dell’arte tessile, o fiber art, nome con cui si designa dagli anni ’60 la produzione artistica caratterizzata dall’impiego di fibre naturali e/o artificiali, dove la fibra sia essa lana, gomma, carta, metallo o plastica è lo strumento linguistico con il quale gli artisti concepiscono e danno luce all’idea
Se il mito di Aracne lega la dea Atena al ragno, in molte mitologie è legato ai miti della creazione. Il ragno tesse la tela creando il proprio mondo e attende al suo centro lo svolgersi degli eventi. Il ragno tira, dunque, le fila della creazione. Scrive Cristina Calicelli al riguardo “…I fili, e soprattutto il loro intreccio, rappresentano spesso una metafora della memoria”

Scrive Ambra Biscuso: “Maria Grazia Anglano, salentina, Silvia Beccarla, piemontese, Paola Orlandini toscana, tre artiste tre modi diversi di “fare” fiber art. Tessere significa anche annodare, vincolare, in una condizione senza fine né principio. Se la Beccaria ha urgenza a fermare, trattenere, catturare, intrappolare la realtà, il tessuto è fitto e consistente ed il vuoto viene riempito dilatandone i confini con l’inserimento di elementi cromatici diversi così che la tela diventa mezzo di ricerca dell’”Ulteriore”. Nella Anglano il filo è il luogo della metamorfosi, vola annodando lo spazio ed il tempo diventando corda vibrante dell’universo, quasi in un procedere mistico, quasi una preghiera; gli elementi annodati, intrecciati, si stringono a sé stessi in un gioco di equilibrio che collega alla vita. Nelle opere della Orlandini sembra che i fili siano stati lanciati e posandosi sulla tela morbidi, abbandonati, sensuali fanno sì che la totalità sia una creatura a sé stante quasi un macrocosmo nel microcosmo”.





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