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Eventi e speciali

Sant'Antonio Abate. Festa patronale a Villa Convento

Due giornate di festeggiamenti religiosi e civili.

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Informazioni utili

  • Categoria: Feste religiose
  • Dal 30/01/2011 al 31/01/2011
  • Dove: Villa Convento
  • Organizzatori: Comitato Festa Patronale
Sant'Antonio Abate, detto anche Sant'Antonio del Fuoco, è un Santo di origine egiziana, un eremita, ritenuto il fondatore del Monachesimo, il primo Abate, vissuto per oltre 100 anni dal 251 al 357 d.C.

Tutti coloro che hanno a che fare con il fuoco vengono posti sotto la protezione di sant'Antonio, in onore del racconto che vedeva il santo addirittura recarsi all'inferno per contendere al demonio le anime dei peccatori.

Per questo, tra i molti malati che accorrevano per chiedere grazie e salute, molti erano afflitti dal male degli ardenti, conosciuto anche come fuoco di Sant'Antonio o herpes zoster, causato dal virus varicella-zoster (o VZV, che si riattiva nell'organismo in concomitanza con un indebolimento delle difese immunitarie a causa dell'età o patologie gravi.

Sant'Antonio tuttavia è considerato anche il protettore degli animali domestici, tanto da essere solitamente raffigurato con accanto un maiale che reca al collo una campanella. Il 17 gennaio tradizionalmente la Chiesa benedice gli animali e le stalle ponendoli sotto la protezione del santo.

La tradizione deriva dal fatto che l'ordine degli Antoniani aveva ottenuto il permesso di allevare maiali all'interno dei centri abitati, poiché il grasso di questi animali veniva usato per ungere gli ammalati colpiti dal fuoco di Sant'Antonio. I maiali erano nutriti a spese della comunità e circolavano liberamente nel paese con al collo una campanella.

Secondo una leggenda del Veneto, la notte del 17 gennaio gli animali acquisiscono la facoltà di parlare. Durante questo evento i contadini si tenevano lontani dalle stalle, perché udire gli animali conversare era segno di cattivo auspicio.

Dopo Novoli, molti sono i Paesi del Salento ad onorare il Santo del Fuoco, fra cui la piccola frazione che attende che la grande e ormai famosa focara di Novoli sia spenta per dare fuoco alla propria, di forma geometrica, fatta di fascine derivanti dalla potatura dei vigneti

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