F. CHOPIN
(1810-1849)
Tre Notturni op. 9
I. Si bemolle minore
II. Mi bemolle maggiore
III. Si maggiore

Tre Notturni op. 15
I. Fa maggiore
II. Fa diesis maggiore
III. Sol minore

Notturno in Si maggiore op. 32 n. 1

Notturno in Do diesis minore op. 27 n. 1

Due Notturni op. 48
I. Do minore
II. Fa diesis minore

Notturno in Fa minore op. 55 n. 1

Due Notturni op. 62
I. Si maggiore
II. Mi maggiore


“Sergio Marchegiani, per sua natura, è una mente ragionante al pianoforte. [...] lasciava percepire una malinconia sublimata con straordinaria abilità e con estrema cautela”; con queste parole il critico del Berliner Morgenpost, Wolfgang Schultz, ha recensito nel 1999 il recital che il pianista italiano ha tenuto a Berlino nella Meistersaal a Potsdamer Platz. In seguito al successo di quel debutto, è ripetutamente tornato nella capitale tedesca.
Sergio Marchegiani è nato ad Alessandria dove inizia lo studio del pianoforte all’età di sei anni e dove si esibisce in pubblico per la prima volta a dieci. Studia al Conservatorio “A. Vivaldi” della sua città diplomandosi sotto la guida di Giuseppe Binasco, un allievo di Arturo Benedetti Michelangeli e di Alfred Cortot. Fondamentale l’incontro con Ilonka Deckers Küszler, grande didatta ungherese erede diretta della Scuola pianistica di Franz Liszt con la quale si perfeziona a Milano dal 1990 al 1994. Continua i suoi studi con Marian Mika, pianista polacco proveniente dalla Scuola di Paderewski, con il quale ha approfondito in particolare l'interpretazione della musica di Chopin. Hanno inoltre contribuito alla sua formazione Alexander Lonquich e Bruno Canino.
Da molti anni svolge un’intensa attività concertistica che lo ha portato a suonare in tutta Europa, in Nord e Sud America, Asia e Australia e ad esibirsi nelle città e nelle sale più importanti: Sala Grande della Carnegie Hall di New York, Sala Grande della Philharmonie di Berlino, Sala d'Oro del Musikverein e Sala Grande del Konzerthaus a Vienna, Rudolfinum e Smetana Hall a Praga, Gasteig a Monaco di Baviera, Auditorium dell’Unione Compositori a Mosca, Sala Sao Paulo a San Paolo del Brasile e inoltre a Roma, Milano, Barcellona, Parigi, Oslo, Stoccolma, Montreal, Los Angeles, Philadelphia, Città del Messico, Montevideo, Baku, Astana, Seoul, Nanchino, Singapore, Adelaide, ecc.
Si è esibito come solista con importanti orchestre come i Berliner Symphoniker, la Budapest Symphony Orchestra, il New York Symphonic Ensemble, l’Orchestra Sinfonica dello Stato del Messico, la North Czech Philharmonic Orchestra, l’Orchestra Filarmonica di Stato dell’Azerbaijan, la Sinfonietta del Teatro Lirico di Cagliari, l’Orchestra da Camera di Madrid, l'Orchestra Filarmonica di Torino, l’Academy Chamber Soloists e la United Europe Chamber Orchestra. Ha inciso per l’etichetta Dynamic e registrato dal vivo per diverse emittenti televisive e radiofoniche nazionali: Rai-Radio3, Radio France (in diretta nazionale dalla Roque d’Anthéron), Canale 34 (Messico), TVC (Russia), RBB (Germania), ecc.
All’attività solistica affianca la passione per la musica da camera, collaborando con musicisti come il Quartetto de I Solisti di Mosca, Bruno Canino, Mikhail Bereznitskij, Pierre Hommage, Anton Jaroshenko, Simonide Braconi e con il Bochmann Quartet. Da diversi anni collabora inoltre con il compositore Alberto Colla, del quale è divenuto il principale interprete delle opere per pianoforte, eseguendo la Prima Assoluta di moltissimi brani solistici, cameristici e con orchestra.
Attualmente insegna pianoforte principale al Conservatorio "A. Vivaldi" di Alessandria; è spesso invitato a far parte della giuria in Concorsi Pianistici e tiene masterclass e conferenze-concerto in Italia e all’estero.
La critica internazionale ha scritto di lui: “Sergio Marchegiani appare in perfetta comunione con Chopin che interpreta con rara maestria” (La Provence); “Un’ora stellare di musica per pianoforte…Chi non l’ha vissuta, ha perso un’occasione. Rimane solo da augurarsi di poterlo ascoltare di nuovo” (Tölzer Kurier); “Trionfo di Marchegiani a Berlino” (La Stampa); “Con questo interprete italiano il concerto prende la dimensione di un viaggio…Contrasti, reminiscenze, similitudini, Marchegiani trascina l'uditorio nel suo mondo, introspettivo e poetico” (L’Est Républicain); “Sergio Marchegiani e i Notturni incantatori…I Notturni di Chopin sono stati magistralmente eseguiti…Le sue mani fluttuano sulla tastiera aprendo uno spazio senza tempo, sovradimensionato” (La Marseillase).