L’appuntamento  sarà particolarmente articolato.
Il programma scelto dal Direttore Artistico - Lucia Rizzello - sarà all'insegna della vocalità tipica della tradizione operistica del Seicento e Settecento italiano in una rilettura che coinvolgerà una serie di artisti.
Si partirà con brani tratti dallo Stabat Mater di Pergolesi affidati al Coro “Sull’ali del canto” diretto da Tina Patavia e accompagnato all’organo da Francesca Mammana, entrambe docenti al Conservatorio di Lecce; si proseguirà con arie per soprano di Antonio Vivaldi, Giacomo Perti e Giuseppe Tricarico affidate al giovane sopranista Francesco Divito, artista pugliese che, per uno straordinario caso della natura, non ha subito la muta della voce, conservando così un registro acuto che lo avvicina alla vocalità dei castrati del Sei Settecento.
Il giovane sopranista sarà accompagnato al flauto a becco da Luigi Bisanti - docente al Tito Schipa” di Flauto, al traversiere da Lucia Rizzello e da Francesco Scarcella all’organo, e proporrà alcune tra le pagine più raffinate del repertorio settecentesco che presentano, al di là della loro bellezza intrinseca, una notevole importanza storica.
Altri protagonisti della serata saranno Alessandro Fasiello, allievo di violoncello al Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce che, si esibirà in un’aria di Stradella per voce solista, e l’attrice Manuela Trianni di Kantine Teatrali di Casarano che leggerà i passi di un atto notarile della fine del ‘600 in cui verranno esposti i termini del contratto di vendita di un bambino da parte di un padre indigente di Gallipoli ai Tricarico, di Gallipoli anch’essi, figli di Giuseppe che si impegnano a far imparare al fanciullo la professione del “cantar figurato et in tempo debito di farlo castrare per divenir eunuco”.
Questo documento, è tratto da un articolo del 1955 di Giuseppe Pastore, musicista e musicologo che ha diretto per 35 anni il Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce. Il Pastore è un’importante figura di riferimento per la ricerca musicologica del Settecento napoletano: il suo nome rimane indissolubilmente legato alla riscoperta del musicista Leonardo Leo ma il suo contributo è stato notevole in molti altri ambiti, ha dissepolto dagli archivi, trascritto e pubblicato opere di autori dimenticati per secoli ma di grande spessore artistico.
Il concerto è dedicato ad Antonio Toma – pittore di Casarano - scomparso prematuramente nel 1992, nel ventennale dalla sua morte.