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C.M.S. 44^ Stagione Concertistica
III Concerto con aperitivo
Ensemble seicentonovecento
Fabio Cafaro violino | Flavio Colusso clavicembalo
Direttore
Flavio Colusso
"In stil moderno"
Musiche di
Cazzati, Castello, Corelli, Vivaldi, Colusso, Nieminen
Il titolo è desunto da quello di una antica raccolta di composizioni strumentali di Dario Castello, pubblicata a Venezia nel 1621. Nella enorme quantità di pubblicazioni coeve, molte delle quali con titoli stravaganti e capricciosi, questa di Castello - allora "Capo di Compagnia de Istrumenti" della Basilica di San Marco al tempo del 'divino' Claudio Monteverdi - risulta fra le più significative per il portato profetico del 'programma' insito nelle intenzioni dell'Autore e, oggi, anche per lo spirito dell'Ensemble Seicentonovecento.
Da sempre la ricerca del nuovo è stata fonte di 'riscoperte' esemplari e nella trentennale proposta concertistica e discografica dell'Ensemble diretto da Flavio Colusso la ricerca di risonanze fra l'antico e il moderno ha giocato un ruolo primario ed è ancor oggi vivissima, anzi in crescita tanto da poter annoverare numerosi esempi internazionali di emulazioni, filiazioni, contraffazioni, in un contagio culturale che non possiamo non chiamare "scuola di pensiero" - senza sottacere dei paralleli 'movimenti' tendenti a riscoprire le persistenze barocche nella cultura contemporanea.
Ecco dunque i due interpreti che si cimentano in virtuosistiche composizioni in cui il violino si annoda al Basso continuo: Cazzati balla; Castello concerta le sue 'svisate' col violino come un progenitore della chitarra elettrica; Corelli inaugura da solo il nuovo secolo con la sua celeberrima Opera quinta; Vivaldi (oppure Nicolas Chédeville?) omaggia con danze campestri il Guarini, grande poeta rinascimentale; Colusso si interroga sui moti del cuore facendo risuonare sottotraccia il testo di un mottetto di Giacomo Carissimi; Kai Nieminen, uno dei più sensibili fra i molti brillanti compositori della Finlandia di oggi, si incapriccia fra le antiche follie letterarie di Luciano e quelle furiose dell'Ariosto con la sua «Favola di Astolfo sulla Luna».