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All'Ombra del Barocco
Cena Concerto
con il
Dario Muci
che presenta il suo album
Barberìa e Canti del Salento
vol. II
Dario Muci voce
Antonio Calsolaro mandolino
Massimiliano De Marco voce e chitarra
IL DISCO
Nell'album Muci tenta di ricucire lo strappo tra due tradizioni salentine, quella dei canti popolari e quella, per l'appunto, della barberìa. Ai brani strumentali propriamente da salone, il cantante ha infatti voluto affiancare alcuni brani cantati inediti e poco conosciuti, interpretati assieme agli anziani cantori e cantrici popolari che ha incontrato nel corso della sua carriera. Ma ne ha affidato l'arrangiamento a Calsolaro, per cui il risultato è un disco che pur accostando due diversi canoni musicali - dedicati in passato anche a due classi sociali distinte - si fregia di una felice organicità stilistica e di un pathos popolare.
A tre anni dal primo volume Rutulì, il musicista/ricercatore salentino Dario Muci chiude il suo lungo lavoro parallelo di ricerca e riproposta con questa nuova pubblicazione. Che è ancora più ricca perché al cd audio è allegato un documentario in dvd sulla musica di barberìa e in particolare sulla storia del Maestro Antonio Calsolaro.
Fino alla metà degli anni '50 molti barbieri erano anche musicisti e il salone un importante luogo di musica. Negli intervalli dal loro lavoro essi svolgevano attività musicale e didattica e i migliori maestri formavano gruppi strumentali in grado di eseguire brani classici di vario tipo (valzer, mazurche, barcarole) e di "portare" le serenate.
Muci ha lavorato per anni al recupero di questo antico stile, che trae le sue origini probabilmente dalla dominazione spagnola e che nel Salento, a differenza di altre zone della Puglia (brindisino e barese), è stato dimenticato in seguito alla scomparsa dei vecchi depositari e involontariamente offuscato dall'abnorme fenomeno della pizzica pizzica. La barberìa, genere esclusivamente strumentale, rappresenta dunque una grossa novità in un territorio conosciuto e studiato quasi esclusivamente per la spettacolarizzazione del mito del ragno.
Il suo repertorio è preziosissimo anche perché illumina una particolare zona del Salento, quella del Capo di Leuca e diAlessano in particolare, musicalmente molto vivace ma mai studiata approfonditamente. Proprio Alessano è il paese del Maestro Antonio Calsolaro, mandolinista, compositore e ultimo depositario che ha appreso questa tradizione direttamente dal padre Vincenzo, musicista e barbiere, e che oggi si dedica come solista e al fianco di Muci alla sua riproposta.
Info
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