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Giornate Fai d'autunno in Puglia

Giornate Fai d'autunno in Puglia

Mille aperture a contributo libero in 400 città in tutta Italia, organizzate per la prima volta in due fine settimana, sabato 17 e domenica 18, sabato 24 e domenica 25 ottobre. Storiche dimore signorili, castelli, giardini, sedi istituzionali, chiese, complessi conventuali e tante altre "chicche" come borghi, collezioni private, parchi, luoghi della produzione e del commercio solitamente riservati agli addetti ai lavori si sveleranno attraverso punti di vista insoliti e racconti che meraviglieranno i visitatori, soddisfacendo e, insieme, accrescendo il loro desiderio di sapere, la loro curiosità. Tra le aperture più interessanti in Puglia: Kursaal Santalucia a Bari (sabato 17 e domenica 18 ottobre), Arsenale Militare Marittimo a Taranto (sabato 17, domenica 18, sabato 24 e domenica 25 ottobre) e Calimera (sabato 17 e domenica 18).

Bari - Kursaal Santalucia
Uno tra i più bei palazzi in stile tardo Liberty della città, l'edificio Kursaal Santalucia è di proprietà della Regione Puglia e attualmente in restauro. Edificato nel 1925 come edificio residenziale privato sulla spiaggia del "filosofo", già due anni dopo una variante del progetto prevedeva la destinazione di parte dello stabile a sala teatrale. La decorazione ad altorilievi e affreschi fu affidata ai veneziani Mario e Guido Prayer, che si ispirarono a un repertorio in parte allegorico e in parte floreale, secondo il gusto dominante dell'epoca. Nel 1955 la sala fu ampliata fino a raggiungere la capienza di 1.000 posti. Oggi è in corso un intervento di restauro: le Giornate FAI consentiranno una visita in anteprima al cantiere in corso per il ripristino di un bene tanto caro ai baresi.

Taranto - Arsenale Militare Marittimo
L'Arsenale Militare Marittimo di Taranto è uno dei tre ancora attivi in Italia, insieme a quello di Augusta (SR) e La Spezia. Inaugurato il 21 agosto 1899, alla presenza di re Umberto I, la sua costruzione fu subito accolta con grande consenso da parte dell'opinione pubblica come una svolta positivista per portare lavoro e progresso alla comunità locale. Attualmente occupa un'area di 90 ettari con un fronte mare di circa 3km e consta di quattro settori: la direzione, la zona dei sistemi di combattimento a ponente, l'area della piattaforma al centro e quella dei servizi distribuiti a levante. All'interno di uno degli edifici più antichi del complesso, è allestita l'interessante Mostra Storica Arsenale (Mo.S.A.), un'esposizione permanente di cimeli navali, inaugurata nel 1979. Normalmente chiuso al pubblico in quanto sito militare, la visita sarà una rara opportunità di conoscere questa importante realtà cittadina.

Calimera
Il FAI proporrà un percorso alla scoperta del paese di Calimera, nella storica regione della Grecìa Salentina, isola linguistica di nove comuni in cui si parla ancora un antico idioma di origine greca, il griko, un dialetto che presenta molti punti in comune con il greco moderno e forti influenze neolatine e del dialetto leccese. Attraverso i monumenti della città e il Museo della civiltà e della cultura grika, si potranno conoscere la cultura e le tradizioni di quest'area ellenofona, una delle due ufficialmente riconosciute dallo Stato italiano (l'altra è costituita dall'isola linguistica della Bovesìa in Calabria) e inserite nell'UNESCO Red Book of Endangered Languages tra le lingue ad alto rischio d'estinzione. Per tutto il XIX secolo Calimera è stata completamente ellenofona, con un'economia limitata alla produzione del carbone e delle patate dolci. Agli inizi del XX secolo vennero aperte le prime scuole pubbliche: fu così che le prime famiglie iniziarono ad apprendere l'italiano come seconda lingua. A partire dal secondo dopoguerra, i genitori, nel timore che i bambini non riuscissero ad apprendere l'italiano, iniziarono a non trasmette più l'idioma, passando al dialetto o ad un rudimentale italiano. Negli anni '60 con l'avvento della scuola dell'obbligo nessun bambino imparò più il griko. Attualmente la società calimerese si è completamente omologata linguisticamente a quella italiana e pochi sono gli appassionati che cercano di riportare la lingua grika all'antico splendore, non solo imparandola ma anche riprendendo e promuovendo le antiche tradizioni e repertori musicali in griko. È stato garantito, così, un proseguimento culturale all'antica lingua, ma una resurrezione linguistica è ancora lontana.

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