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Pete e Ellie vivono e lavorano insieme: ristrutturano case, le abitano, le rivendono. Sono una coppia felice, ma capiscono che è il momento di diventare genitori: anziché seguire la via tradizionale, sceglieranno di adottare dei bambini abbandonati dai propri genitori naturali. Finiranno per portarne in casa tre: la teenager Lizzy e i suoi fratellini, Juan e Lita.
"Sean Anders - autore di commedie sulle dinamiche famigliari - ha la capacità non scontata di non banalizzare gli argomenti di cui parla solo per far ridere. Rispetto ai due Daddy's Home, questo film, basato sull'esperienza del regista come genitore affidatario, prova a parlare dei problemi concreti - e a volte comici - in cui si imbatte una coppia piena di buone intenzioni che si ritrova a fare le veci dei genitori di tre fratelli che, come molti ospiti delle case famiglia, ne hanno viste di tutti i colori. C'è un sentimento sincero alla base del film e si vede che gli attori sono coinvolti anche col cuore nel soggetto. Per quanto però gli autori si sforzino di evidenziare i momenti seri e le grandi difficoltà insite in una scelta del genere, mettendo sulla bilancia divertimento e commozione, il piatto pende dal lato di quest'ultima. Quella di Instant Family è dopo tutto solo una storia di successo, edificante e a lieto fine, in cui i buoni sono in questo caso dei bianchi wasp e benestanti, un po' isterici ma in fondo simpatici, per cui il pubblico è spinto a fare il tifo. Nonostante la sincerità dell'ispirazione, l'impressione è quella di un'eccessiva semplificazione, derivata proprio dalla scelta della commedia, applicata a un argomento tanto doloroso e complesso", (comingsoon.it)