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A beautiful mind

Locandina

Info

Genere: Romantico/Drammatico
Anno: 2002
Distribuzione: UIP
Regia: on Howard
Attori: Russell Crowe, Jennifer Connelly, Ed Harris
Sito ufficiale: http://www.abeautifulmind.com


Descrizione

Il film racconta la vita di John Nash, matematico premio Nobel. Il film, diretto da Ron Howard, ha rastrellato quattro premi all'ultima edizione dei Golden Globes (il premio assegnato dalla stampa straniera in America che gli esperti considerano una significativa cartina di tornasole per l'orientamento degli Oscar): miglior film, migliore sceneggiatura e migliori interpreti principali, Russel Crowe e Jennifer Connelly.

John Nash ha avuto una vita davvero speciale e non soltanto per le sue doti di matematico. Dopo aver messo a punto, appena laureato, dei nuovi modelli matematici destinati a trovare innovative applicazioni in molteplici campi (dall'economia alle teorie quantistiche), matura in meno di un decennio i segni sconvolgenti di una profonda schizofrenia destinata a cambiare radicalmente i connotati della sua vita. Il film di Ron Howard racconta questa inesorabile discesa nella follia con un intreccio da thriller.
Nash incontra Alicia, una bellissima studentessa di cui si innamora (Jennifer Connelly) e dalla quale ha un figlio, mentre, contemporaneamente, viene avvicinato da emissari dei servizi segreti che lo ingaggiano nella lotta incessante ai complotti comunisti, la cui minaccia era la preoccupazione costante dei governi americani negli anni della guerra fredda. In una scena madre, riesce a intuire la chiave di un codice segreto semplicemente esaminando una moltitudine di gruppi cifrati su un tabellone di fronte a lui. Vede cose che gli altri non vedono. Anche se sono sotto gli occhi di tutti.

Da questo punto di vista Howard costruisce nel tradizionale melodramma hollywoodiano delle tensioni angosciose, quasi estranianti, in cui la potenza dell'intelligenza diventa la fonte di un'allucinazione costante, di uno sguardo perennemente diviso tra purezza e persecuzione, amore e terrore. Gli ambienti di Princeton, nella cristallina fotografia di Roger Deakins, il direttore della fotografia al quale si devono molte straordinarie immagini dei film dei fratelli Coen, possiedono l'aura claustrale di un età fantastica, un medioevo irreale che cozza contro la nevrosi dell'America della guerra fredda, nella quale precipita a spirale la psicosi del protagonista.
Il film getta al di sotto del suo familiare spartito di impedimenti sentimentali, personaggi in lotta contro un drammatico handicap e il finale di dolce e rassicurante vittoria su di esse, questa inedita e dolorosa battaglia di sensazioni opposte e violente delle quali i personaggi sono completamente in balia. Russel Crowe è uno spettatore attonito dei guasti del proprio genio e della vulnerabilità della propria identità, Jennifer Connelly, l'attrice che esordì con Sergio Leone in C'era una volta in America restituisce anche con maggior incanto l'idea del sacrificio che una persona amata può imporre alla nostra vita. Invece di essere il simbolo di un ambizione meravigliosamente realizzata grazie a determinazione e energia individuale (l'ideologia pià diffusa in tutto il cinema americano) lasciano allo spettatore del film la sensazione di una infinita rassegnazione. Sentire troppo, sentire più degli altri e vedere ciò che gli altri non vedono è un dono oscuro e lacerante.
John Nash, che oggi ha 73 anni, si è risposato nello scorso giugno con la donna che nel film gli è accanto nell'inferno della psicosi, e dalla quale, nella vita reale, si era separato. Oggi è quel vecchietto riservato di cui parla Russell Crowe, la cui salvezza è stata l'aver capito che i suoi fantasmi "provenivano dallo stesso posto da cui arrivavano le idee matematiche".

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