Questo portale non gestisce cookie di profilazione, ma utilizza cookie tecnici per autenticazioni, navigazione ed altre funzioni. Navigando, si accetta di ricevere cookie sul proprio dispositivo. Visualizza l'informativa estesa.


Eventi e speciali

"Il Cantar sensibile"

foto4

Musicultura 2012. V Edizione

Appartiene a...

Informazioni utili


MusiCultura
  V Edizione
“SOUNDSCAPES”
Autori, Opere, Strumenti e Interpreti dall’Età Barocca al Novecento

"Il Cantar sensibile"
Musica alla corte di Federico II di Prussia nel terzo centenario della nascita

“Una sera, proprio nel momento in cui aveva finito di preparare il suo flauto e i musicisti erano pronti, un domestico gli porse l’elenco degli ospiti che erano arrivati. Con il flauto in mano diede un’occhiata all’elenco, ma immediatamente si rivolse verso i musicisti riuniti e disse, con una certa emozione: “Signori, è arrivato il vecchio Bach”. Il flauto fu messo da parte e il vecchio Bach, che alloggiava in casa del figlio, venne immediatamente convocato a palazzo. Il re [Federico II] quella sera rinunciò al suo concerto, e invitò Bach, già allora detto “il vecchio Bach”, a provare i suoi fortepiano costruiti da Silbermann, che si trovavano in varie stanze del palazzo. I musicisti passarono con lui da una stanza all’altra e in ognuna Bach era invitato a provare gli strumenti e a improvvisare. Dopo un certo tempo Bach chiese al re di dargli un tema per una fuga che egli intendeva eseguire subito, senza alcuna preparazione. Il re ammirò la raffinatezza con cui il suo tema fu usato nella fuga improvvisata e, probabilmente per vedere dove poteva giungere una simile arte, espresse il desiderio di sentire una fuga a sei voci obbligate. Ma poiché non ogni tema si presta a sostenere un’armonia così ricca, Bach scelse un altro tema e, con grande meraviglia di tutti i presenti, lo eseguì immediatamente, nello stesso modo sublime e raffinato con cui aveva eseguito il tema del re. Sua Maestà desiderava sentirlo anche all’organo. Perciò il giorno dopo
Bach dovette suonare tutti gli organi di Potsdam, così come il giorno prima era accaduto con i fortepiano di Silbermann. Dopo il ritorno a Lipsia, egli compose il tema ricevuto dal re a tre e a sei voci, aggiunse vari passaggi in canone stretto, lo fece stampare con il titolo Musicalisches Opfer, e lo dedicò al suo inventore”.
J. N. FORKEL, Sulla vita, l’arte e le opere di Johann Sebastian Bach (1802).

Programma

JOHANN JOACHIM QUANTZ (Oberscheden, 1697 – Potsdam, 1773)
Triosonata in do magg.
per flauto a becco, flauto traverso e basso continuo
Affettuoso – Alla breve – Larghetto – Vivace

CARL PHILIPP EMANUEL BACH
(Weimar, 1714 – Amburgo, 1788)
Sonata in re magg. Wq. 83 H. 505 per flauto traverso e clavicembalo obbligato
Allegro un poco – Largo – Allegro

FEDERICO II DI PRUSSIA (Berlino, 1712 – Potsdam, 1786)
Sonata in mi min.
per flauto traverso e basso continuo
Grave – Allegro assai – Presto

FRANZ BENDA (Benatek an der Iser, 1709 – Potsdam, 1786)
Trio in sol magg. per due flauti traversi e basso continuo
Allegro – Andante – Allegro

“ACCADEMIA DEI SERENATI”

Lucia Rizzello
flauto traverso
Luigi Bisanti
flauto a becco e traverso
Giovanni La Marca
violoncello barocco
Corrado de Bernart
clavicembalo

Galleria immagini

Link utili

ClioCom © copyright 2024 - Clio S.r.l. Lecce - Tutti i diritti riservati