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Le poesie nei libri di scuola degli anni Sessanta
Cloffete Cloppete Clocchete
A cura di Piero Manni. Introduzioni di Massimo Bray e Gino&Michele
Intermezzi musicali a cura di Mattia Gravili.
Letture a cura di Alessandra Cocciolo Minuz.
In "Cloffete cloppete clocchete" il riferimento temporale è quello degli anni Sessanta.Vi è una netta rottura dovuta al diverso clima sociale e culturale: irrompono nella scuola temi quali l’ambiente, il consumismo, il razzismo, il Terzo Mondo, il pacifismo, la Resistenza, il mal di vivere; e vi è una diversa visione di quelli tradizionali come la famiglia, la scuola, il lavoro, la natura. Anche gli autori cambiano: accanto ai classici italiani (Pascoli, Leopardi, Manzoni, d’Annunzio) troviamo i contemporanei (da Montale a Quasimodo, da Ungaretti a Fortini, Saba, Calvino, Pavese), la novità dei poeti stranieri (Rilke, Neruda, Lorca, Prévert, Brecht, Auden, Edgar Lee Masters, Rimbaud e Baudelaire), quella più deflagrante dei cantautori (Gaber, De André), e ai “poeti di banco” (Zietta Liù, Pezzani, Lina Schwarz, Novaro) si accosta Gianni Rodari. È iniziata la scuola nuova, che all’istruzione affianca l’educazione, la formazione dei cittadini della democrazia. Lungo sarebbe stato ancora il percorso da fare, ma fu in questi anni che si gettarono le basi per una didattica diversa, che insegnasse a pensare il mondo piuttosto che a mandarlo a memoria: una fase non ancora conclusa, e che, anzi, non è scevra di passi a ritroso. Eppure, in questa raccolta si avverte finalmente un’aria diversa e si respira l’intento di provare a costruire, seppur con tutte le difficoltà e le contraddizioni del caso, «una scuola grande come il mondo».